Dottoressa uccisa da treno. 'L'ho attesa invano per ore a Fossacesia'. Funerali a Lanciano
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“L’ho attesa fino alle 20 a casa sua a Fossacesia marina (Ch). Ci eravamo date appuntamento martedì al telefono. Doveva arrivare verso le 18.30. Ma nulla…”. Poi la tragica notizia. Lorella Di Diego ha aspettato a lungo, invano, Ida Rondinella, 82 anni, tragicamente morta in un incidente ferroviario alla stazione centrale di Milano (LEGGI QUI), mentre, l’altro ieri, attraversava i binari.

Risiedeva a Genova, dove era nata; tornava in vacanza in Abruzzo. “Le ho mandato un messaggio, si era fatto tardi, nessuna risposta... Chi poteva immaginare quell'atroce fine”. Si conoscevano da anni. “Eravamo amici di famiglia, Ida e io; seguiva anche mio figlio dal punto di vista medico”, così racconta ancora l'amica.

La ricordano ancora in tanti a Lanciano (Ch), nonostante non vivesse più in città, ma ha abitato a lungo in via del Verde. Pediatra dapprima nella sua città natale, al Gaslini di Genova, poi all’ospedale di Lanciano negli anni 80; vedova (é stata sposata con il docente di italiano Mario Milantoni), Ida Rondinella aveva poi vinto il concorso come primario all’ospedale di Ortona (Ch) per il laboratorio analisi. La sua drammatica scomparsa ha lasciato sbigottiti tanti. Affranti i figli Luca (che vive in Nuova Zelanda), Elio (a Milano) e Roberta (a Salerno).

Nei primi anni Ottanta è stata presidente diocesana di Azione Cattolica. Discreta e allo stesso tempo piena di zelo per l’educazione alla fede di generazioni di ragazzi e ragazze nella parrocchia di sant’Antonio. Ancora Di Diego: “Con lei il bene sempre. In silenzio. Laddove c’era un bisogno lei interveniva. Per anni ha visitato i carcerati senza che alcuno lo sapesse”.

“Una donna con un’anima candida. Esemplare. Soprattutto di una generosità incredibile”: così Enzo Manini, presidente dell’associazione Acqua Chiara Congo”. “Ci eravamo sentiti giorni fa - spiega - con la promessa di vederci, come sempre, a Fossacesia, in spiaggia, dove lei veniva per riposarsi d'estate. Ed invece... Faceva la carità con discrezione. Era una benefattrice silenziosa. Accanto ai bisognosi”. Aveva silenziosamente gettato il cuore in Africa con l’associazione “Acqua Chiara Congo”: “Sì era in contatto con suor Brigitte (che fa da riferimento in Congo all’associazione – ndr). Ida era un sostegno formidabile e mi ringraziava continuamente".

Aveva confidato un desiderio: “Mi aveva comunicato di volere andare in Africa a trovare i 3 bambini che aveva ‘adottato’ a distanza. Attraverso la sua generosità questi piccoli potevano studiare nella scuola che abbiamo aperto anni fa. Abbiamo ora intenzione di fare qualcosa in sua memoria. Dobbiamo incontrarci fra quanti l’hanno conosciuta. Un patrimonio umano di questo livello va onorato. Merita tutta la nostra riconoscenza”.

A causa delle restrizioni del Covid-19 il figlio Luca è impossibilitato a rientrare in Italia dalla Nuova Zelanda. Toccante la lettera scritta da tutta la famiglia dal continente australiano su Facebook: “Ida possedeva una determinazione altruistica e umiltà che pochi possono abbinare. Non ci sono mai state abbastanza ore nella giornata per Ida, con la sua intelligenza feroce e inequivocabile e umanitarismo c’era sempre troppo da fare, troppi da aiutare. La sua fede incondizionata e l’amore per noi, la sua instancabile energia e il suo entusiasmo per tutti quelli che la circondano erano contagiosi e stimolanti. Ci terremo frammenti della sua forza e del suo coraggio, sapendo che è in pace a sorvegliarci”.

I funerali della donna si svolgeranno a Lanciano (Ch) nella chiesa di sant’Antonio, domenica 26 luglio alle 16, mentre in Nuova Zelanda sabato 25 alle 17 ci sarà una messa in suffragio nella chieda di St. Hilda’ a Beachlands.

Alessandro Di Matteo

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