Trasferiti per "incompatibilità". Nessuno dei romeni arrestati per la rapina compiuta, a Lanciano, il 23 settembre scorso, nella villa dei coniugi Carlo Martelli e Niva Bazzan, si trova più nel carcere di Lanciano. Sono stati tutti dirottati in altre prigioni perché si temeva, a loro carico, ritorsioni e spedizioni punitive da parte di altri detenuti. I fratelli Costantin Aurel e Ion Cusmin Turlica, il loro cugino Aurel Ruset e George Bogdan Ghiviziu, rinchiusi, subito dopo l'arresto, nella casa circondariale frentana di Villa Stanazzo e posti, anche per ragioni di sicurezza, in isolamento, conclusi gli interrogatori, sono stati traslocati nei penitenziari di Rieti, Pescara e Teramo. Per evitare che su di loro venisse esercitata quella giustizia sommaria, quella antica "legge", non scritta, del carcere che punisce chi approfitta di soggetti deboli come bambini e donne. E in questo caso non è stato accettato il fatto di aver tagliato l'orecchio destro a Bazzan.