Ascom Abruzzo: 'A Lanciano i negozi continuano a chiudere: politiche per il commercio all'anno zero. Assessore si dimetta'

Politiche per il commercio da zero assoluto, in una città che, in quest’ambito, continua a registrare la scomparsa di attività, anche storiche, lasciando spazio a penose serrande abbassate e a vetrine vuote con i cartelli “Affittasi o “Vendesi”. Persino il corso principale della città mostra i segni della decadenza a livello commerciale.

Ascom Abruzzo va giù duro contro l’attuale assessorato al Commercio del Comune di Lanciano , sottolineando che "non possono bastare quattro eventi all’anno di qualità scadenti per aiutare il commercio in città, ma servono interventi mirati, studiati, agevolazioni. Questo assessore  ci   sta facendo rimpiangere quello, Patrizia Bomba".

Per questo, “per la mancanza assoluta di idee e di politiche di settore”, l’associazione chiede le dimissioni dell’assessore al Commercio, Maria Ida Troilo.

Ascom Abruzzo, per mano del presidente regionale Angelo Allegrino, ha anche inviato al prefetto di Chieti, Mario Della Cioppa, e al sindaco di Lanciano, Filippo Paolini, una pec in cui lamenta “nei nostri confronti, da parte della amministrazione di Lanciano, e in particolare dell’assessorato al Commercio, comportamenti discriminatori e antidemocratici”.

L’assessorato al Commercio - viene fatto presente - “ha convocato riunioni per discutere le varie problematiche del settore commercio, turismo e artigianato, dimenticando quasi sempre di convocarci, questo probabilmente a causa della nostra posizione critica ma costruttiva nei confronti dell’assessore. Lei vuole solo chi approva il tutto ad un suo cenno, per questo notiamo inviti ad associazioni importanti ma anche ad altre che esistono solo sulla carta. In tal modo questo assessorato sta violando la legge regionale del 31 luglio 2018 che recita “vanno invitate le associazioni maggiormente rappresentative a livello nazionale, regionale e locale”.

Alla luce di questo comportamento - rimarca Ascom-Abruzzo - chiediamo alle autorità di voler riattivare la democrazia fra istituzioni e rappresentanti di categoria, nel rispetto delle regole e delle funzioni di ognuno”. “Inoltre - è la conclusione della lettera - ci riserviamo di tutelare l’Ascom Abruzzo in sede civile e penale per danno d’immagine e credibilità, qualora ci fossero gli elementi per farlo”.  19 ott. 2023

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