Lanciano. Torna a splendere Porta San Biagio. 'Ecco il nostro gioiello!'
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Impacchetta per dieci mesi sono ora calati i teli in polietilene che hanno svelato la magia della restaurata “Porta San Biagio”, autentico simbolo cittadino. Lanciano (Ch) si riappropria così di un importante manufatto della sua antica storia, risalente al XIII secolo.

“Porta S. Biagio” è infatti l’ultima rimasta dei nove accessi alla città. Per il nuovo belletto la Soprintendenza ha optato per un pallidissimo grigio che sfuma verso un nocciola molto tenue. Una ventina sono state le prove di colore per riportare l’architettonica infrastruttura alla sua natura originaria, al termine di lavori costati 300 mila euro, finanziati dal Masterplan, e affidati alla Costruzioni-restauro monumentale di Roma (Cira). Progetto firmato dall’architetto Adele Di Campli. 

"Torna a splendere  uno dei nostri simboli", commenta Giacinto Verna, vice sindaco e assessore ai Lavori pubblici. Gli fa eco il presidente del consiglio comunale Leo Marongiu che aggiunge: “Porta San Biagio di nuovo svelata nella sua bellezza recuperata”. Eliminati tutti orpelli cementizi accumulati nei successivi periodi per fare il nuovo maquillage è stata apposta la malta, tutta calce naturale, come 800 anni fa. "Porta San Biagio" è sormontata da un arco a sesto acuto costruito nella tipica pietra dorata in uso a Lanciano. I restauratori sono intervenuti anche sul tratto del muro laterale medievale. "Il cantiere va avanti – aggiunge Verna -. Nei prossimi mesi si procederà con la sistemazione della rete fognaria e la nuova illuminazione". Difatti proseguono gli interventi di natura edilizia e percorsi esterni da parte della Ge.Co. di Lanciano. Porta e area limitrofa ai Bastioni saranno scenograficamente illuminati con fari dal basso e lampioni, ha deciso la Baas.

L’opera si completa con due percorsi pedonali per i quali sarà utilizzato porfido e perlatino di Pacentro (Aq), proveniente dall’unica cava di pietra della Majella. I due percorsi pedonali, su via Frisa e parcheggio laterale, saranno in acciottolato, come voluto dalla stessa Soprintendenza, perché contestualizzante dell’ambito monumentale; l’acciottolato farà infatti da filo conduttore con altri accostamenti per creare accessi con valenza urbana che si integrano al contesto dello splendido quartiere di Lancianovecchia.

Walter Berghella

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