"Verso la Cassazione" è il titolo di un incontro/dibattito tenuto a Pescara e che, tramite la voce di esperti in campo scientifico, giuridico e della comunicazione, ha voluto "rivisitare" la riunione della Commissione Grandi Rischi tenuta a L'Aquila il 31 marzo 2009 a pochi giorni dal sisma che ha devastato il capoluogo d'Abruzzo. "Pochi eventi nella storia della scienza moderna sono stati così completamente fraintesi come i procedimenti giudiziari ai componenti della Commissione Grandi Rischi - scrive il blog "Grandi rischi, grandi bugie" -. Chiamati a fare una valutazione del rischio al crescere delle scosse che stavano allarmando la città de L'Aquila, rassicurarono la popolazione. In molti si sono fidati, sono rimasti in casa e sono morti. Si è parlato di "processo alla scienza". Si è detto che i sismologi non possono "prevedere" un terremoto. Il "disorientamento" ha investito anche la comunità scientifica che, in modo quasi irriflesso, ha aderito alla falsa narrazione del "processo alla scienza" e ha ribadito l'impossibilità di prevedere il sisma che il 6 Aprile del 2009 colpì la città. Quali le responsabilità della Commissione? Le risposte sono semplici. Farle emergere contrasta con gli interessi di chi ha messo in campo una narrazione distorsiva di fatti e documenti: i vertici dell'INGV (Istituto Nazionale Geofisica e Vulcanologia) e i suoi portavoce, che hanno creato una sorta di processo "parallelo", scollegato dalla realtà processuale. I media sono stati il luogo dove la scienza ha processato il diritto, facendo confusione tra cornici epistemologiche diverse tra loro: quella scientifica e quella giuridica". (Qui la seconda parte del convegno. La prima sempre su Abruzzolivetv). 26 ott. '15

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