E' in orbita il satellite Prisma, dell'Agenzia Spaziale Italiana (Asi). Il lancio è avvenuto il 22 marzo dalla base spaziale europea di Kourou, in Guyana francese, a bordo del razzo Vega. Rappresenta il successo numero 14 consecutivo per il lanciatore dell'Agenzia Spaziale Europea (Esa), costruito in Italia dall'Avio negli stabilimenti di Colleferro (Roma). Due ore dopo la partenza, alle 4,48, Prisma ha mandato a Terra il primo segnale, acquisito dalla sala controllo del Centro Spaziale del Fucino di Telespazio, azienda controllata da Leonardo. Il satellite sarà pienamente operativo dalla metà di giugno. "Ancora una volta Vega ha portato a termine con successo la sua missione, con un'affidabilità mai dimostrata al mondo da nessun lanciatore", dice l'amministratore delegato di Avio, Giulio Ranzo. "Prisma è una missione tutta italiana, che testimonia la capacità di fare sistema e le forti competenze di tutta la filiera dello spazio", aggiunge. Il satellite Prisma (PRecursore IperSpettrale della Missione Applicativa) è una missione tutta italiana. E' stato, infatti, realizzato da un raggruppamento temporaneo di imprese guidato dalla Ohb Italia, responsabile della missione e della gestione dei tre segmenti (di terra, volo e lancio). E da Leonardo, che ha invece realizzato la strumentazione, oltre a diversi equipaggiamenti di bordo come i sensori d'assetto e il pannello solare.

"La nostra telecamera, la più evoluta e potente al mondo, doterà l'Italia della capacità di studiare il Pianeta come mai prima", spiega Alessandro Profumo, amministratore delegato di Leonardo. Prisma testerà nuove tecnologie per l'osservazione della Terra, innovando lo studio dell'ambiente dallo spazio. Viaggiando a 27.000 chilometri all'ora da 620 chilometri di quota, raccoglierà dati sui cambiamenti climatici. Osserverà inoltre i fenomeni geologici che avvengono in Italia, e sarà in grado di monitorare lo stato delle risorse naturali, la qualità dell'aria e i livelli di inquinamento su scala globale. 

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