Locali chiusi a mezzanotte: a Pescara i manifesti funebri degli esercenti di Piazza Muzii
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Non vogliono dover celebrare il funerale delle proprie attività. 

I commercianti di piazza Muzii, a Pescara, sono per ciò tornati a protestare contro le leggi nazionali che vietano la somministrazione di alcolici all’aperto dopo le 24 e contro l’ordinanza con cui il sindaco, Carlo Masci, ha prorogato al 31 marzo la chiusura delle attività a mezzanotte, dal giovedì alla domenica.

Vessati da tre anni di continui disagi, dovuti alla pandemia e poi alla crisi generata dallo stesso Covid, itolari e gestori dei locali della movida, hanno deciso di dire basta e ieri, serrande abbassate, hanno inscenato un rito funebre simbolico e chiesto chiarezza alla Giunta e di sapere che ne sarà del loro futuro lavorativo. Hanno lanciato anche un appello ai residenti di piazza Muzii e dintorni per avviare un confronto costruttivo.

Contestualmente sulle vetrine dei locali sono stati affissi manifesti funebri ma anche locandine che attaccano in particolare lo stesso primo cittadino, l'assessore al commercio Alfredo Cremonese e il capogruppo della Lega, Vincenzo D'Incecco. Quest'ultimo non ci sta e, tramite Facebook, ha risposto così: "Questa amministrazione ha applicato una politica di differenziazione degli orari nella stagione estiva, proprio per favorire quella mobilità del popolo della notte, tipica di una città dove ci si muove facilmente negli orari notturni e che tende a vedere delle zone frequentate nelle prime ore della sera ed altre zone frequentate in orari più avanzati (vedi discoteche). Insomma... Pescara è una città aperta che deve imparare a vivere nel rispetto delle regole, una città che deve tenere in piedi le esigenze di chi lavora di notte e di chi lavora di giorno...di chi vuole divertirsi e deve farlo nel rispetto degli altri...di chi ha investito nella propria attività e di chi ha investito nella propria abitazione... una città ed una amministrazione seria non fa guerre...lavora per tutelare tutti nel rispetto delle regole! Chi mi conosce sa che farò questo e lavorerò per questo!". 

"Abbiamo voluto lanciare un segnale forte – dicono alcuni esercenti -. La città sta morendo, la clientela si sta spostando a Chieti scalo dove pullula la vita universitaria e non vigono restrizioni stringenti". I commercianti sono insorti quando il prefetto di Pescara, su pressione del comitato di residenti "Tranquillamente Battisti", ha richiamato l’applicazione della legge 125 del 2001 che dispone limiti di orari notturni, al fine di contenere schiamazzi e risse dovuti al consumo di alcol. Le associazioni di categoria hanno consegnato alla Prefettura documenti che attestano come la normativa del 2001 sia superata da lungo tempo anche in base alle modifiche apportate dal Codice della strada (2007, 2010) al divieto di vendita di alcolici spostato dalle 24 alle 3. Il prefetto ha scritto a propria volta al ministero. 02 mar. 2022

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