Abruzzo. Edicole senza giornali perché boicottate dal distributore. Scatta la mobilitazione
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"L'11 marzo dell'anno scorso è scattato il primo lockdown imposto dal Governo e c'è stata la chiusura dell'attività, causa Covid19. Con essa c'è stata la sospensione della fornitura di giornali, che ad oggi non è ancora ripresa".

Continua la protesta degli edicolanti del Sangro-Aventino che da circa dieci mesi non ricevono più i giornali. 

Inferociti e sul piede di guerra Antonio Di Tommaso e Angelo Ficca (nella foto), "unici giornalai di Torricella Peligna e dintorni, ossia Montenerodomo, Colledimacine, Pennadomo...". "L'edicola - spiegano - era situata all'interno del nostro bar, nel cuore del paese. Passato il primo periodo di emergenza legato al coronavirus - racconta Di Tommaso - abbiamo riavviato il lavoro, avvisando una settimana prima il fornitore, Adriatica Press Spa di Pescara che, ad oggi, dopo lunghe trattative, non si è ancora degnato di ripartire con la consegna dei giornali. Non ci arrivano né quotidiani né periodici. Tanti cittadini - viene aggiunto - hanno dovuto rinunciare a questo servizio, oltre al grave danno economico da noi subito. Ancora una volta le aree interne penalizzate. Siamo all'anno zero". L'estate passata i sindaci di Gessopalena, Mario Zulli, e di Torricella, Carmine Ficca, hanno interessato del problema l'Anci (Associazione nazionale Comuni italiani). In precedenza avevano segnalato la questione al sottosegretario al Dipartimento dell'Editoria della Presidenza del Consiglio dei ministri, Andrea Martella, e al ministro dell'Interno, Luciana Lamorgese. 

"L'informazione - rimarca in una nota il Sindacato Giornalisti Abruzzesi (Sga), con il segretario Ezio Cerasi - è un diritto negato in diversi Comuni dell'entroterra chietino, le cui edicole non vengono rifornite per scelta unilaterale del distributore che opera nel mercato in regime di monopolio. Una situazione di crisi che va ad aggiungersi a quella da tempo denunciata nella Val Fino, a cavallo tra le province di Pescara e Teramo, dove per paradosso la sospensione della distribuzione dei giornali ha coinciso con la prima e più acuta fase della pandemia da Covid-19, che ha avuto in quella zona uno dei focolai più gravi".

"Da anni - si evidenzia - a Taranta Peligna è l'amministrazione comunale che si fa carico della distribuzione di quotidiani e periodici". Che vengono venduti in Comune. Il Sindacato Giornalisti parla di "pericoloso arretramento del livello di civiltà. Non è soltanto un diritto costituzionalmente garantito a uscire penalizzato da scelte aziendali ingiustificabili e inaccettabili - sottolinea -; non è soltanto il lavoro di decine di giornalisti impegnati a livello locale nell'informazione su carta a essere esposto a ulteriori fattori di rischio, in una delicata fase di transizione digitale. E' la marginalizzazione di ampie fasce di pubblica opinione, che ragioni anagrafiche e "digital divide" allontanano dall'accesso ai canali di informazione on line, a raccogliere la nostra indignazione come corpo sociale". Il Sindacato "intende promuovere un fronte largo di rappresentanza degli interessi in gioco, insieme agli istituti di categoria dei giornalisti, alle associazioni dei rivenditori, all'Anci e all'Unione Province, per avviare le interlocuzioni politiche e istituzionali necessarie a ristabilire pari condizioni di accesso all'informazione" nelle zone dimenticate dell'Abruzzo.  19 genn. 2021

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