Gasdotto Chieti-Rieti. 'Lavori a forte rischio idrogeologico. Gallerie in Parco nazionale a Bussi'
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Disastro annunciato dai documenti. La Snam ha depositato al ministero per l'Ambiente il progetto per il rifacimento del gasdotto Chieti-Rieti nell'ambito della procedura per la Valutazione di impatto ambientale.

Il piano che interessa due regioni, Lazio e Abruzzo, e 23 comuni, tra cui L'Aquila, comprende la posa del nuovo gasdotto da 40 cm di diametro per 134,5 chilometri di lunghezza e la rimozione del vecchio per 117 km (oltre ad interventi su alcune linee secondarie), con numerosi cambi di tracciato. Solo il 35% del nuovo gasdotto è in parallelo con il vecchio.

I comuni interessati sono Collepietro, Caporciano, Manoppello, San Demetrio ne' Vestini, Pietranico, Alanno, Bussi sul Tirino, Borgo Velino, Antrodoco, Scoppito, Pescosansonesco, Torre de' Passeri, Poggio Picenze, Castel Sant'Angelo, Prata d'Ansidonia, Cittaducale, Tornimparte, Navelli, Barisciano, Castiglione a Casauria, San Pio delle Camere, Rosciano.

La stessa società proponente "evidenzia che entrambi le opere in progetto e rimozione interferiscono con alcuni elementi di pregio ambientale, in particolare con il Parco nazionale del Gran Sasso e dei Monti della Laga (EUAP0007)", nonché con altre zone sottoposte a tutela  e con "i seguenti siti appartenenti alla Rete Natura 2000: Sic IT7130024 “Monte Picca – Monte di Roccatagliata”; Zsc IT6020012 “Piana di San Vittorino – Sorgenti del Peschiera”; Zsc IT6020027 “Formazioni a Buxus Sempervirens del Reatino”; Zps IT7110128 “Parco Nazionale Gran Sasso – Monti della Laga”; Iba 204 “Gran Sasso e Monti della Laga”; Iba 106 “Monti Reatini” (Iba sta per Important bird areas)".

"Da una prima analisi dei 176 elaborati depositati, - rileva, in una nota, il Forum Acqua Abruzzo - tra le modifiche più rilevanti, e preoccupanti, emerge la previsione di abbandonare, a causa, secondo l'azienda, della presenza di instabilità dei versanti, il tracciato attualmente in superficie nell'area del valico di Roccagliata, all'interno del Parco nazionale del Gran Sasso, tra Bussi e Pescosansonesco per realizzare un passaggio in sotterraneo con lo scavo di un pozzo di ben 400 metri e di una galleria di oltre 1 chilometro. Il tutto in un'area molto complessa e vulnerabile dal punto di vista idrogeologico per la presenza di complessi rocciosi a "potenzialità acquifera altissima" o "alta".

Snam stessa - viene aggiunto - sostiene che sulla componente idrogeologica ci potrebbero essere impatti di portata "media" durante i lavori, con conseguenze anche persistenti, seppur di valore "basso" (che è un termine del tutto autoreferenziale). L'azienda ammette impatti di alta rilevanza, durante i lavori, per la vegetazione e i passaggi fluviali (Tirino compreso a monte di Bussi dove l'attraversamento è previsto in sotterraneo), impatti che rimarranno anche in fase di esercizio". 

Il Forum Acqua, "a parte altre considerazioni sull'utilità dell'opera il cui costo ricadrà sulle bollette, visto che Snam non descrive esattamente e con dovizia di particolari tecnici e dati quantitativi quale sarebbe la necessità di sostituire l'esistente in termini di costi/benefici, esprime la propria preoccupazione per lo scavo di questo pozzo e di questa galleria e chiede all'Ente Parco nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga di intervenire, anche in considerazione dei chiari vincoli esistenti che vietano l'alterazione del regime delle acque nell'area protetta".

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