Mucillagine, siccità e riscaldamento delle acque marine nelle ultime settimane stanno mettendo in ginocchio gli impianti di molluschicoltura e mitilicoltura della Costa dei Trabocchi (Ch).
A lanciare l’allarme sono Maurizio Di Pietro (nella foto), presidente dell’organizzazione di produttori (Op) "Acquacoltori della Costa dei Trabocchi", e Franco Ricci, presidente del Flag Costa dei Trabocchi, che chiedono un incontro urgente alla Regione Abruzzo per poter valutare possibili interventi a sostegno degli operatori.
Negli impianti dislocati nel territorio compreso tra Ortona e Vasto, i danni sono già ingenti e irreversibili. "Abbiamo già perso l’intero prodotto adulto, pari a 7.000 quintali di mitili, e circa l’80 per cento del novellame, pari a 10.000 quintali che avrebbero generato 30.000 quintali di prodotto adulto", afferma Di Pietro. "Continuando così, entro settembre avremo perso l’intero seme e questo significherà dover ripartire praticamente da zero, come se avessimo appena aperto gli impianti, con la raccolta dei prodotti per il commercio che non avverrà prima del 2026. Siamo disperati".
All’origine della morìa delle cozze e del seme che poi produrrebbe nuovo prodotto, le condizioni meteorologiche nella stagione estiva, caratterizzata da mucillagine e temperature elevate e prolungate nel tempo delle acque marine, che hanno raggiunto i 30 gradi, producendo anossia, ossia assenza di ossigeno, nei tessuti dei mitili e provocandone la morte.
A questo, si è aggiunta la siccità che ha causato uno scarso apporto idrico proveniente dai fiumi e, di conseguenza, una forte riduzione della disponibilità di nutrimento per i molluschi bivalvi costituito da fitoplancton e particellato organico. "Condizioni che hanno determinato un forte stress e stato di sofferenza dello stock di molluschi in allevamento", prosegue Di Pietro. "Il fenomeno è iniziato nel mese di luglio, provocando morìe di mitili con una progressione crescente in maniera esponenziale. Tale situazione ha generato inevitabili ripercussioni sulla capacità di commercializzazione del prodotto adulto allevato e pronto per essere commercializzato. In queste ultime settimane, si è aggiunto il fenomeno dell’indebolimento del bisso (che tiene ancorate le cozze alle superfici) e del conseguente distacco dei mitili, dovuto presumibilmente al perdurare delle temperature elevate, con conseguente perdita totale del prodotto".
Ma la preoccupazione principale è legata al novellamente da mettere a dimora, che rischia di non essere disponibile e, anche nel caso in cui resistesse, "sarebbe comunque un’operazione rischiosa se non inutile data la costanza delle condizioni meteo che non ne consentirebbe la sopravvivenza. Situazione che, di fatto, mette in serio pericolo la possibilità di avviare la produzione del prossimo anno".
Per questa ragione, l’organizzazione di produttori, supportati dal Flag Costa dei Trabocchi, ha inviato una nota al presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio; all’assessore regionale alla Pesca, Emanuele Imprudente; ma anche all’Arta, all’Itc-Cnr, alla Direzione Marittima di Pescara e alla Capitaneria di porto di Ortona, chiedendo un incontro urgente "per verificare e stabilire al più presto i provvedimenti da adottare, anche allo scopo di avviare processi amministrativi in grado di riconoscere lo stato di difficoltà degli operatori e mettere in campo interventi a sostegno del settore".
Tra le soluzioni lanciate: il riconoscimento dello stato di calamità, l’individuazione di forme di indennizzo diretto o la rateizzazione degli importi dovuti al fisco e agli enti previdenziali (tasse, contributi, iva, concessioni demaniali, ecc), sia arretrati che futuri, almeno per i prossimi due anni. E ancora, si chiede alle istituzioni di adoperarsi con gli istituti bancari, affinché consentano una moratoria sui mutui accesi dagli imprenditori del settore. 20 ago. 2024
@RIPRODUZIONE VIETATA