Fossacesia e lo stabilimento balneare che scatena l'ira sui social. Controlli di Capitaneria e Finanza
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Uno stabilimento balneare che, a Fossacesia (Ch), spunta a un passo dal bagnasciuga e i social... "esplodono" d'ira. "Basta con gli obbrobri e la cementificazione dissennata del litorale": la protesta è dura e scatena il putiferio.

Questa mattina, sul posto, gli ambientalisti del movimento Nuovo Senso Civico e la Capitaneria di porto di Ortona che sta effettuando verifiche. Attiva anche la Guardia di finanza. La struttura nel mirino "è mia - spiega l’imprenditore Paolo Paolucci, di Lanciano, su Facebook -. Si tratta di uno stabilimento in legno, su fondazioni in calcestruzzo, così come avvenuto per altri che ci sono sul demanio. Ho seguito l’iter richiesto in modo semplice e trasparente. Mi spiace si stia sindacando su un intervento uguale ad altri fatti pochi metri più in là…".

"I permessi ci sono tutti, a partire da quelli comunali. E poi della Sovrintendenza, del Demanio, della Regione - fa presente Paolo Bomba, il direttore dei lavori -. Lo stabile, di circa 80 metri quadrati, nasce da un bando vinto nel 2008 - prosegue -. Nel frattempo però l’erosione della spiaggia, con avanzamento del mare, ha ridotto le distanze. Adesso c’è pure la mareggiata, arrivata da sud,  a far sembrare la situazione impattante e allarmistica". La distanza dal mare del complesso - si fa notare - è di circa 10 metri, quando le norme ne prevedono un minimo di cinque. "Con i nostri tecnici abbiamo effettuato le misurazioni - spiega Alessandro Lanci, leader di Nuovo Senso Civico - e le distanze paiono essere state rispettate. Certo è impressionante vedere una costruzione a ridosso dell’acqua, che è anche avanzata a causa delle mareggiate di questi giorni, rendendo la situazione più sconcertante". Il sindaco di Fossacesia, Enrico Di Giuseppantonio, dice: "Il parere favorevole è arrivato dall’Ufficio tecnico municipale, in base anche ad un Piano Spiaggia che ho ereditato". Ma che avrebbe potuto anche essere comodamente modificato.

"Sono diversi i centri della Costa dei trabocchi - riprende Lanci - in cui si incappa in opere dubbie". Anche a ridosso della pista ciclopedonale. Ecco gli ormai celebri "bagni" con vista mare sempre a Fossacesia, nell’area della vecchia stazione ferroviaria, o spianate di cemento a Rocca San Giovanni a cura di titolari di attività di ristorazione.

"E’ necessario - rimarca Lanci - che lo sviluppo turistico non sia dissennato, ma che viaggi a braccetto con la tutela del territorio”. Il fatto che gli enti preposti abbiamo dato l'ok, non placa comunque contestazione e rabbia. Soprattutto sul web. "Uno scempio della natura e del paesaggio - viene detto -. Chi ha concesso tutto ciò?" E ancora: "Speriamo venga spazzato via dalla prossima mareggiata".

"Le foto che girano sui social - interviene il coordinamento TuViVA, composto da 70 associazioni, comitati di imprese e cittadini - hanno scatenato un moto di indignazione con centinaia di commenti e condivisioni. Sono ben visibili gettate di cemento fin quasi sulla zona bagnata dal moto ondoso. C'è sconcerto per l'ennesima iniziativa di ciò che appare come  un'occupazione invasiva e legata ad un vetusto progetto di sfruttamento delle spiagge del Chietino". 

"Evidentemente, - prosegue - non sono bastati i disastri a cui assistiamo quotidianamente, a causa di un uso assolutamente insostenibile dell'ambiente, per indurre a realizzare un cambio di indirizzo nell'utilizzo dei beni pubblici. Senza considerare, poi, la spada di Damocle sospesa sopra ogni litorale a causa dell'innalzamento del livello medio marino per il riscaldamento globale. Poi tutti a lamentarsi dell'erosione, con i balneari a chiedere soldi pubblici per difendere, come in questo caso, l'indifendibile... Le amministrazioni che concedono le autorizzazioni a tali usi del demanio, sono doppiamente colpevoli".  08 feb 2021

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