Costa dei Trabocchi. Emendamento Campitelli. 'Colpo di mano contro l'ambiente'

E' un’ondata di polemiche dopo la presentazione, in Commissione regionale, di un emendamento, a firma del consigliere ed ex assessore Nicola Campitelli, che prevede la realizzazione di strutture di 70 metri quadrati e alte 3,5 metri, ogni 400 metri, lungo la ciclopedonale Via Verde sulla Costa dei Trabocchi.

Un intervento che, nelle intenzioni dell'esponente di Fratelli d'Italia, dovrebbe favorire attività economiche come ristoranti o bar, noleggio bici e vendita, ma bocciato da opposizioni e associazioni ecologiste.

Ed ecco il Wwf lanciare un grido d’allarme contro "l’ennesima minaccia che incombe sul litorale e sull’ex tracciato ferroviario" che oggi incanta ciclisti, camminatori e visitatori da tutta Europa.

"Un territorio che vuole fare del turismo sostenibile la propria vocazione – avverte Filomena Ricci, delegata Wwf Abruzzo – ha bisogno di programmazione, non di interventi estemporanei. Installare strutture commerciali così come proposto rischia di snaturare un paesaggio unico. La vera soluzione sarebbe rendere finalmente operativo il Parco nazionale della Costa teatina”.

L'emendamento contestato mira addirittura a introdurre una deroga alla legge regionale numero 5 del 2007, consentendo l’installazione di "strutture leggere amovibili", senza murature ma destinate ad attività economiche. "Un’operazione - viene rimarcato - che, seppur presentata come temporanea e regolata, si tradurrebbe – nei fatti – nella possibilità di disseminare il percorso di oltre un centinaio di nuovi locali, modificando in modo permanente l’aspetto e la fruizione dell’area".

Il Wwf  chiede che il ministero dell’Ambiente e il sottosegretario Claudio Barbaro, che hanno appena istituito il Parco del Matese, intervengano per sbloccare l’attuazione del Parco della Costa Teatina, istituito nel 2001 ma mai reso operativo. Solo una gestione coordinata e vincolante di questo tratto di territorio, secondo l’associazione ambientalista, potrà garantire uno sviluppo turistico armonico, risorse per la manutenzione della ciclopedonale e la tutela concreta di uno dei paesaggi più fragili e identitari della regione.

Una posizione condivisa anche dalla consigliera regionale del Movimento 5 Stelle, Erika Alessandrini, che parla di "colpo di mano gravissimo contro l’ambiente, il paesaggio e la volontà dei territori".

"Una scelta scellerata e miope – dichiara – che legifera con leggerezza su un tratto costiero vincolato e di altissimo valore ambientale. Se l’emendamento non verrà ritirato, siamo pronti a una durissima battaglia in Consiglio".

Alessandrini denuncia l’assenza di una Valutazione Ambientale Strategica (Vas), il mancato coinvolgimento dei Comuni, la deroga ai Piani di Assetto Naturalistico e ai Prg che non prevedono edificabilità, e la totale assenza di pianificazione integrata.

"Parliamo di una potenziale colata di cemento leggero lunga 42 chilometri, con oltre 6.000 metri quadrati di superfici commerciali, equivalenti a quattro supermercati. E' la nascita di una cortina artificiale che offende la bellezza della Costa dei Trabocchi e premia pochi a scapito della collettività".

Anche Italia Nostra si unisce al coro dei contrari, sottolineando come questa proposta costituisca "una violazione della legge regionale 5/2007", che vincola il tracciato ferroviario dismesso a destinazione esclusivamente a verde.

"L’idea che la costa sia solo una terra di attesa per future edificazioni – scrive il presidente Pierluigi Vinciguerra – rivela un approccio miope e pericoloso. La costa ha bisogno di una visione d’insieme, non di scelte dettate da interessi privati. Serve una crescita culturale nelle amministrazioni, perché l’ambiente è un valore aggiunto, non un ostacolo allo sviluppo".

L’associazione denuncia anche il rischio di trasformare il territorio in uno spazio esclusivamente orientato al consumo, sottraendolo alla vita quotidiana dei residenti. E ricorda come la fragilità geologica dei luoghi, già accentuati dallo spostamento della ferrovia, renda irresponsabile ogni nuova pressione urbanistica.

"E mentre da più parti si invoca un ritorno alla pianificazione partecipata e rispettosa, la politica qui si trova davanti a un bivio: scegliere tra il consumo del suolo travestito da valorizzazione  e una visione sostenibile, integrata, lungimirante".

Nel 2024 è già stato approvato un contestatissimo sub emendamento degli allora consiglieri di centrodestra Fabrizio Montepara e Mauro Febbo, sempre a favore del settore commercio, sullo stesso tratto di litorale (LEGGI QUI). 

L’appello adesso è corale: "Fermare l’assalto alla costa, prima che la bellezza resti solo in cartolina". 14 mag. 2025

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