Per cercare i preziosi tartufi, e fare a tutti costi affari d'oro, hanno addirittura zappato pezzi di terra, violando le norme in materia. Dopo l’iniziale denuncia dei carabinieri forestali di Villa Santa Maria (Ch) è partito il processo al tribunale di Chieti.
Sono in due alla sbarra, accusati di danneggiamento al patrimonio archeologico, storico o artistico nazionale, distruzione o deturpamento di bellezze naturali. Sono stati individuati in territorio di Civitella Messer Raimondo (Ch) mentre raccoglievano tartufi in modo illegale e sono stati inchiodati anche dai filmati delle fototrappole piazzate qua e là nei boschi.
Indagini e denunce sono scattate nel 2022 nei confronti di due cavatori trovati dalla Forestale a praticare la zappatura, illegale pratica della lavorazione del terreno per la ricerca di tartufi. Al processo rischiano l’arresto fino ad un anno o l’ammenda fino a 6 mila euro, e sarebbe il primo caso in Italia. Nel 2021 l’Unesco ha dichiarato “La cerca e cavatura del tartufo in Italia: conoscenze e pratiche tradizionali” patrimonio immateriale dell’umanità.
Per l’Italia e l’Abruzzo, una delle prime regioni produttive in Italia, e non solo per i tartufai, è un riconoscimento importante. Lo Stato, oltre a recepire la Convenzione, ha emanato norme di tutela. I controlli dei carabinieri forestali di Villa sono stati eseguiti in merito alla raccolta e commercializzazione dei tartufi in aree particolarmente sensibili della provincia e contro le condotte illecite perpetrate a danno del patrimonio tartuficolo.
"La tutela delle aree tartufigene naturali – spiega la Forestale- trova la sua ragione sia nell’importante ruolo socio-economico svolto dal tartufo, soprattutto nelle aree montane e collinari marginali d’Italia, che nel suo ruolo ecologico ambientale. Il Tuber magnatum (tartufo bianco pregiato), ad esempio, oltre ad integrare il reddito famigliare in talune aree rurali, assume oggi notevole valenza ambientale per le sue problematiche di coltivazione e per occupare nicchie specifiche in ambienti umidi di rilievo ecologico. La necessità di tutelare il tartufo, in rapporto alla contrazione degli areali produttivi dei tartufi più pregiati, impone pertanto l’urgenza di intervenire con strumenti normativi, di pianificazione e di intervento diretto per conservare e garantire la rinnovabilità di questa risorsa nei boschi e negli altri habitat naturali di produzione del tartufo". 21 gen. 2025
WALTER BERGHELLA
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