Telecom Italia condannata a pagare 30.000 euro di danni ad uno studio legale di Lanciano per il malfunzionamento della linea telefonica che si è protratto per 22 mesi. Questo l’esito di un giudizio iniziato nel 2015 e definito, nei giorni scorsi, dal giudice del tribunale di Lanciano, Giovanni Nappi. La causa ha visto coinvolti i gestori Telecom e Vodafone.
L’avvocato Maria Grazia Piccinini, di Lanciano, oltre ad aver subito il danno, ha anche seguito questa vicenda a livello giudiziario. Il disservizio, con al centro il suo studio legale, è durato poco meno di due anni, durante i quali, mentre le bollette venivano regolarmente pagate a Telecom, le telefonate in studio arrivavano in modo selettivo: pervenivano solo chiamate e fax provenienti da utenti Telecom e Tim, niente da tutti gli altri gestori.
Citata in giudizio Telecom si è limitata a contestare il danno, tirando in ballo Vodafone, in quanto il disservizio è iniziato al momento del rientro in Telecom da Vodafone.
In realtà il contratto era con Telecom, quindi questa era tenuta a garantire il servizio, anche perché percepiva regolarmente il canone, dunque la Telecom è stata condannata al pagamento dei danni e di due terzi delle spese processuali. L’altro terzo in capo a Vodafone, in quanto tra l'altro, pur avendo eccepito di non essere stata chiamata in mediazione, quando il giudice ha disposto la mediazione, non si è presentata, facendo perdere tempo inutilmente.
Dice l'avvocato Piccinini: "Sono stati numerosi i disagi: perdita di clientela, danni all’immagine, problemi con i colleghi che non riuscivano a contattarmi e con tutti coloro che non avevano il mio cellulare".
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