Lanciano. Sgombero immediato di sei famiglie da palazzina comunale fatiscente. Tetto a rischio crollo
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Costretti, all'improvviso, a lasciare la propria abitazione a seguito  di un provvedimento d'urgenza emesso dal comando provinciale dei vigili del fuoco di Chieti e di un’ordinanza del Comune, a firma del sindaco Mario Pupillo. Succede a Lanciano (Ch), nel cuore del centro storico. L'edificio , che in queste ore gli inquilini stanno abbandonando, dopo aver preso in fretta bagagli e indumenti, si trova in via Garibaldi,  al civico 71. L'immobile è del Comune e al suo interno ci sono due appartamenti di privati, mentre le altre sono case parcheggio.

Ieri alcuni  operai mentre erano al lavoro in uno stabile davanti all'edificio in questione, stavano sistemando la grondaia,  hanno notato che il tetto della palazzina in questione ha ceduto, con travi piegate e spezzate, ed è  a rischio crollo. Immediatamente hanno allertato le famiglie residenti e queste si sono rivolte ai vigili del fuoco, di Lanciano e Chieti. Gli stessi nel giro di poche ore hanno provveduto ad effettuare due sopralluoghi e alla fine è stato disposto lo sgombero immediato dell'edificio, da effettuarsoi non oltre le ore 17 di oggi. 

 La palazzina è fatiscente, versa nell'incuria totale, con la muffa che fa da arredo, con crepe, vetri rotti, sporcizia e degrado, con l'intonaco caduto in molti punti e il muschio che addobba le scale. Negli anni scorsi in uno degli appartamenti si è anche sprigionato un incendio che ha devastato il posto, da allora sotto sequestro e all'abbandono. L'ordinanza di sgombero, "contingibile e urgente", parla di verifiche effettuate nell'edificio anche dai tecnici del settore Lavori Pubblici e spiega che il tetto "presenta due travi gravemente lesionate, tanto da provocare un imbarcamento della copertura" che, dal canto proprio, "ha causato una spinta verso la facciata esterna, che si è lesionata". Per "tutelare l'incolumità degli occupanti l'immobile, nonché l'incolumità pubblica delle zone limitrofe, la necessità di evacuare l'edificio, da parte di Marinella Cinalli, Adamo Di Nunzio, Filomena Grazia, Claudio Nicolai, Coca Urlateanu, Rita De Sabato e Massimo Valentini. Quest'ultimo dice: "Una situazione drammatica, che si sarebbe potuta evitare se solo ci avessero dato retta in Comune, contro cui combattiamo da anni". "Quante volte - aggiunge Filomena Grazia - abbiamo sollecitato interventi, senza riscontro alcuno. Rischiavamo di ritrovarci schiacciati, da un momento all'altro, sotto una caterva di macerie". "Adesso - sottolinea Nicolae Obogiano - andiamo a riprendere i piccoli a scuola e lasciamo queste stanze. Per forza. Quante volte abbiamo reclamato per le condizioni del palazzo e siamo rimasti inascoltati".

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Ha collaborato Stefano Suriani

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