Fossacesia. Negato ingresso a scuola a 13enne perché bocciato due volte. 'Si iscriva altrove'

Negato l’ingresso a scuola a un ragazzo di 13 anni perché bocciato due volte in prima media. Succede a Fossacesia (Ch). Impossibilitato a iscriversi altrove lo studente, perché l’istituto non ha avvertito per tempo la famiglia.

La madre dell'adolescente si è rivolto a un legale per tutelare i diritti del figlio che si è visto negato la frequentazione per il terzo anno in una stessa classe ed è dovuto tornare a casa.   L’avvocato Pietro Cotellessa spiega: "La decisione di non ammettere il ragazzo alla classe prima è stata adottata sulla base di una normativa che vieterebbe l'iscrizione per tre anni consecutivi nella stessa classe del medesimo istituto. Nessuna comunicazione formale è stata mai inviata dalla scuola alla famiglia, solo una telefonata il pomeriggio di mercoledì 11 settembre per avvertire che il ragazzo non avrebbe potuto frequentare la prima media. La madre si è rivolta anche ai carabinieri che hanno raccolto dichiarazioni".

"A prescindere dalla normativa cui fa riferimento la scuola – aggiunge l’avvocato- la decisione viene contestata ogni modo in quanto non applicabile in una media e a un ragazzo in obbligo scolastico. L’alunno è stato impossibilitato a frequentare le lezioni, sia nell'istituto di riferimento che in altro, stante la mancata comunicazione della non ammissione in tempi utili per potersi iscrivere altrove. Non da ultimo il ragazzo in questi anni ha assistito alla separazione dei genitori, dai toni accesi e che gli ha creato non pochi disagi familiari e sociali. L’alunno, senza aver mai subito provvedimenti disciplinari, in età preadolescenziale, con una difficile situazione, senza alcun preavviso formale, dopo due bocciature consecutive è stato letteralmente messo alla porta. Escluso". 

Per questo è stata già inoltrata denuncia al Miur, all'Usr Abruzzo e al Provveditorato, sollecitando una ispezione. Ed è stata immediatamente presentata richiesta di accesso agli atti perché ad oggi nessuna comunicazione formale è stata inviata alla famiglia. "Sarà impugnato inoltre ogni atto amministrativo in danno all’alunno e verrà messa formalmente a conoscenza la procura della Repubblica di Lanciano (Ch) che accerterà eventuali responsabilità penali in merito all’accaduto. Sta di fatto che ad oggi lo scolaro è ancora a casa". Potrebbero configurarsi i reati di violenza privata, interruzione di pubblico servizio e violazione dell’obbligo scolastico.

Per telefono il dirigente, Mauro Scorrano, conferma la decisione presa sulla base del Testo unico della scuola e precisa che lo studente può iscriversi altrove. 

Walter Berghella 

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