
"Ha sparato pure a mio figlio, di 11 anni, e poi si è allontanato dicendo che mancavano due persone da ammazzare: me e la mia compagna". E' tra rabbia e angoscia la voce di Camillo Mancini, figlio di Antonio Mancini (nella foto), il 69enne che ieri pomeriggio, a Lettomanoppello, nel Pescarese, ha ucciso con un colpo di pistola l’ex moglie Cleria, 65 anni, sarta conosciutissima in paese. Un dramma che ha scosso la comunità e riacceso i riflettori su una storia di violenze, rancori e segnali ignorati.
Dice Camillo Mancini: "Non è mai stato un padre e neppure un marito. Ci ha dato solo problemi. Ieri si sono incontrati per strada, c’è stato un bisticcio e poi lui l’ha centrata con un colpo di pistola. Non avevamo più rapporti con lui, ma lo abbiamo sempre perdonato".
"Ha sparato al petto di mia madre e poi si è girato verso mio figlio, di 12 anni, – riprende –. Il proiettile gli è passato a cinque centimetri dall’orecchio". Cleria è morta sul colpo, mentre l’assassino si è allontanato armato.
L’uomo, ex detenuto e pluripregiudicato, è stato poi bloccato e arrestato dai carabinieri a Turrivalignani (Pe), dopo avere esploso altri colpi senza ferire nessuno. La pistola, risultata rubata nel 2011 a un agente della polizia penitenziaria, è stata sequestrata. I militari della compagnia di Scafa e di Pescara e la Procura stanno cercando di ricostruire la dinamica e di capire come l'omicida sia riuscito a procurarsi e mantenere un’arma, nonostante un passato segnato da minacce e precedenti penali.
Camillo, sconvolto, denuncia: "Bisognava togliergli quell’arma.... L’ho detto al maresciallo nel 2015. Minacciava tutti, di continuo, anche il sindaco e i carabinieri. Ma nessuno ha fatto niente. Ora mia madre è morta. Come facciamo a fidarci delle forze dell'ordine? Qualcuno dovrà pagare per questo".
Parole che suonano come un atto d’accusa contro un sistema che non ha saputo fermare un uomo descritto come pericoloso e imprevedibile. In paese, lo sconcerto è profondo. "Lei era donna perbene, sempre sorridente – raccontano i vicini –. Tutti sapevano che aveva avuto una vita difficile con quell’uomo".
La Procura di Pescara ha aperto un’inchiesta per omicidio volontario aggravato e tentato omicidio. Il sindaco, Simone Romano D'Alfonso ha proclamato il lutto cittadino e disposto la sospensione delle manifestazioni pubbliche.
Nel frattempo, il piccolo nipote di Cleria – testimone diretto della sparatoria – è stato affidato alle cure dei familiari. "E' sotto shock – racconta il padre –. Ha visto la nonna, a cui era legatissimo, morire davanti ai suoi occhi".
A Lettomanoppello, oggi, il silenzio è rotto solo dal rintocco delle campane e dai fiori lasciati per Cleria. 10 ott. 2025
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