Lanciano. Area verde venduta a privati: Comune nella bufera. 'Ora si torni indietro'
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"L’unica soluzione credibile è riportare tutto alla situazione precedente". Lo chiede il Comitato cittadino "1.000 alberi per Lanciano". Non si placano le polemiche per la vendita ad un privato da parte del Comune di Lanciano (Ch) dell’area verde in "via don Minzoni".

L'area oggetto di querelle è un parco pubblico, fra diversi palazzi, in piazza Miscia. Fino a pochi giorni fa nessuno sapeva della cessione di quell’aerea. Che è stata regolarmente acquistata mesi fa da un privato mediante trattativa privata. Il Comune ha pubblicato un “Avviso di vendita di beni immobili” e il privato ha partecipato. Ha acquistato e recintato. Solo che… nessuno pare sapesse niente all’interno della maggioranza dell’operazione. O almeno, nessuno - si dichiara adesso - immaginava che proprio quell’area fosse finita dentro il Piano delle alienazioni dell’amministrazione del sindaco Mario Pupillo. Cosa che è accaduta in una delibera di consiglio comunale del 27 agosto scorso dove si dichiara nelle premesse che “l’Ufficio Patrimonio ha ricevuto diverse manifestazioni di interesse da parte di cittadini ed operatori economici all’acquisto di alcuni immobili non inserito nel Piano approvato", cioè quello del 13 marzo 2020? Maggioranza a favore del Piano di alienazione, 4 contrari, quelli della minoranza. Sarà poi la delibera di Giunta numero 273 - presenti il sindaco, gli assessori Dora Bendotti, Davide Caporale, Patrizia Bomba, Pasquale Sasso - del 25 novembre 2020, sostanzialmente, ad aprire la fattiva di acquisto. Solo che – e qui si fa notare una prima anomalia – catastalmente e solo formalmente quell’area è "foglio 26, particella 1102, in via don Minzoni", mentre fattivamente è ubicata in piazza Miscia. Nessuno dei consiglieri ha potuto immaginare che un’area verde in centro città potesse essere dismessa, vista la sua utilità. E quando alcuni se ne sono accorti le carte erano state già firmate. Ma come quel posto è finito tra quelli da dismettere? Qualcuno deve averlo fatto inserire... E inutile è il via vai dei giorni scorsi di consiglieri di maggioranza a cercare di capire fattivamente qual è l’area oggetto di vendita. La variante al Piano regolatore generale prevedeva parcheggi in quella zona. Invece è stata ceduta ad un privato: 680 metri quadrati  su complessivi 2.035. Nel Piano delle alienazioni, indicativamente l’importo per una eventuale vendita era di 35.672. Dopo una perizia di stima dell’amministrazione il prezzo a base d’asta è stato di 30 mila 553 euro, a 45 euro a metro quadro la vendita si è conclusa. Mentre in altre zone, sempre del centro città, si è venduto anche a più di 200 euro a metro quadro. Se proprio doveva essere venduta, perché - si domandano in tanti - è stata dismessa a prezzo così basso?

Intanto infuriano le polemiche. "Ci chiediamo: - riprende il Comitato - quali sono i motivi reali per i quali è stata realizzata questa operazione che, tra l’altro (anche se non è questo l’aspetto per noi più rilevante), porta alle casse comunali poco più di 30mila euro, una cifra di certo non decisiva per le sorti delle finanze locali? Chi ha tratto più vantaggio da questa compravendita?" E ancora... "come sarebbero andate le cose se nessuno all’esterno del palazzo municipale si fosse accorto di quanto stava avvenendo? Dove sono finite le funzioni primarie di attenzione e controllo da parte dei singoli consiglieri comunali, eletti tutti, lo ricordiamo, per difendere gli interessi dell’intera comunità che rappresentano?" Anche per Pierluigi Vinciguerra, presidente di Italia nostra, c’è qualcosa di poco chiaro: "L’amministrazione comunale è chiamata a chiarire ogni aspetto della vicenda", e "né destra né sinistra hanno a cuore il verde pubblico in questa città". 

Non solo civica, ma è anche politica la polemica. Ne ha da dire di tutti i colori verso l’amministrazione guidata dal sindaco Mario Pupillo il consigliere di Fratelli d’Italia, Gabriele Di Bucchianico: “"verde deve essere un bene pubblico, e non solo a chiacchiere come peraltro siete abituati a fare. Il verde pubblico è il polmone di un quartiere, ne migliora la qualità dell’aria e, cosa non meno importante, l’umore dei cittadini. In quello spazio che avete venduto, giocavano decine di bambini ed era luogo di incontro e svago per tante mamme che portavano a passeggio i loro neonati. Negli ultimi giorni abbiamo assistito ad una vergognosa difesa dell’indifendibile. La sostanza è che avete avuto il coraggio di sottrarre alla pubblica utilità un bene prezioso, per i residenti di piazza Eraldo Miscia e per l’intero quartiere. Perché non avete coinvolto i cittadini prima di disfarvi di un bene pubblico??? Perché non avete chiesto un loro parere prima di privarli di quell’utile spazio??? Avete dato luogo alla babele delle distinzioni, pur di non assumervi pesanti responsabilità. Avete messo in scena una porcheria, una delle peggiori".  28 mar. 2021

Alessandro Di Matteo

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