Coronavirus. In Abruzzo al via sperimentazione app 'Immuni'. C'è l'ok della Regione

Da oggi l'app "Immuni" è disponibile sugli store di Apple e Google Play e può essere scaricata gratuitamente da tutti sui propri cellulari.

La sperimentazione, invece, partirà ufficialmente il 3 giugno in quattro regioni: Puglia, Abruzzo, Marche e Liguria. Lo sviluppo dell’app è stato affidato alla software house milanese Bending Spoons ed è stato coordinato dal ministero dell’Innovazione guidato da Paola Pisano.

"Abbiamo dato la disponibilità della Regione alla sperimentazione di "Immuni", - dice il governatore dell'Abruzzo, Marco Marsilio - nello spirito di leale collaborazione istituzionale che deve ispirare i rapporti tra i vari livelli dello Stato, tanto più in una situazione di emergenza. Come concordato con i ministri Speranza, Pisano e Boccia, abbiamo atteso il rilascio del parere ufficiale del garante per la protezione dei dati personali, al fine di tutelare fino in fondo i diritti dei cittadini. Mi auguro che la sperimentazione vada a buon fine e che questo strumento possa dimostrarsi efficace, anche se è forte il timore che il ritardo con cui si sta partendo e le tante incertezze sul suo funzionamento possano ostacolarne l’avvio e pregiudicarne l’efficacia. L’Abruzzo comunque non si tira indietro e anzi si dimostra una volta di più in prima fila nella lotta al Covid 19".

Tutto il sistema dell’app si basa su una tecnologia conosciuta da tutti negli ultimi anni, almeno da quando Apple ha deciso di togliere il jack delle cuffie dai suoi iphone, ossia il bluetooth. In particolare Immuni sfrutta una funzione chiamata low energy che permette al bluetooth di rimanere sempre attivo consumando poca energia. "Più che una sperimentazione si tratterà di un test di pochi giorni, forse una settimana, per provare le funzionalità dell'app", spiega Pierluigi Lopalco, epidemiologo a capo della task force pugliese per l'emergenza Coronavirus.

L'app offre la possibilità di tracciare i contatti dei contagiati dal Covid-19 e secondo Lopalco è "strumento utile" perché, in caso di contatto con un infetto, "ci aiuterà a rintracciare tutti i suoi contatti, anche quelli sconosciuti che diversamente non riusciremmo a raggiungere. Io la scaricherò - prosegue il professore -. Rappresenta una sicurezza per ognuno di noi". Una volta installata basta inserire pochi dati, come il proprio Comune di residenza, e il sistema funzionerà in automatico: saranno gli smartphone sui quali è presente l'app, quando si troveranno a una distanza inferiore a un metro, a scambiarsi dei codici generati automaticamente e in maniera anonima.

Se una persona dovesse contrarre il coronavirus, l'Asl di riferimento sbloccherà il codice facendo partire un messaggio di allerta su tutti i telefoni delle persone che sono venute a contatto, anche in maniera inconsapevole, con il contagiato.

Per chi possiede uno smartphone con sistema operativo Android, questa è la procedura da seguire per controllare di avere tutto aggiornato: aprire l’app da Impostazioni del telefono; nella parte inferiore, toccare Sistema, poi Avanzate e poi Aggiornamento di sistema. Controllare le sezioni Versione di Android e Livello patch di sicurezza.

Se invece il dispositivo è un Apple (sistema operativo iOS) la procedura è questa: aprire l’app Impostazioni del telefono; selezionare Generali;  toccare su Info e continuare. 

Alessandro Di Matteo

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