Calcio. Il Lanciano 1920 cacciato dal campionato di Promozione

"Il giudice sportivo, visto il referto arbitrale, considerato che la mancata disputa della gara costituisce rinuncia alla stessa, che per la società Lanciano Calcio 1920 corrisponde alla quarta rinuncia, tenuto conto che nessuno dei giocatori inseriti in distinta risulta essere regolarmente tesserato, e richiamate le disposizioni dell'articolo 53 delle Norme Organizzative Interne Federali, delibera l'esclusione della Società Lanciano Calcio 1920 dal Campionato di Promozione".

Adesso è ufficiale, dopo il verdetto pubblicato da parte della Lega Nazionale Dilettanti, la società facente capo ai fratelli Pincione e suoi collaboratori, è stata estromessa dal campionato. Ad essere fatale è stata la gara che si sarebbe dovuta disputare domenica 5 gennaio tra il Lanciano Calcio 1920 e Real Casale, dove i rossoneri si sono presentati in 9, ma dopo la fase di riscaldamento in due hanno rinunciato a scendere in campo accusando infortunio e l'arbitro, constatato che non sussisteva il numero minimo di calciatori per disputare la gara, sospendeva la stessa, intendendola come rinuncia. Precedentemente la stessa compagine aveva rinunciato a giocare la partita contro il 2000 Montesivano, spiegando poi negli spogliatoi tutta l'amarezza per la situazione che si stava vivendo, fatta di rimborsi mancati e alloggi con sfratti esecutivi.

La situazione sembrava ricomporsi, almeno parzialmente nella successiva partita disputata contro il San Vito, ma l'estroso presidente Pincione pensava bene di buttare benzina sul fuoco mandando via il direttore generale, Valeriano Palombaro, che ad onor del vero aveva messo su una buona squadra, con i suoi collaboratori. A questo punto l'ex dg, prima di andare via, avendo costatato di prima persona quanto la proprietà non stava compiendo: svincolava tutti i tesserati lasciando di fatto il Lanciano 1920 senza giocatori. Questo fatto ha determinato che nelle successive quattro gare, contro Bacigalupo Vasto Marina, Lauretum, Castrum 2010 e Real Casale, nonostante i vani tentativi fatti da oltre oceano di cercare di salvare in qualche modo il “titolo sportivo”, nulla era in regola, determinando, da regolamento, l'esclusione dal campionato di Promozione girone B del Lanciano Calcio 1920.

Del resto tutta questa vicenda è un fatto annunciato considerando la avventure imprenditoriali del patron made in Usa con i fallimenti delle società Pescara Calcio, Grosseto, Spoleto ed ora Lanciano Calcio 1920. Questa è la storia di coloro che hanno sempre raccontato di essere venuti “per fare calcio”, qui come altrove, ma i risultati parlano in modo chiatro ed inequivocabile. Un modus operandi che si è sempre replicato con rimborsi mai avuti, conti non pagati, ragazzi lasciati allo sbando più totale. Sia chiaro, qui a perdere, in questo gioco al massacro, sono stati tutti, a cominciare da chi crede in un sogno, alle società che fanno tutto secondo le regole, ai tifosi, alla Lega. Adesso tutti avranno il loro bel campionato falsato. E' vero, ci sono delle regole, e bisogna andare avanti ma è anche vero che andrebbero presi seri provvedimenti contro chi si rende colpevole di certi comportamenti.

L'unica nota positiva in tutto questo è quanto ci ha dichiarato un tifoso rossonero del Lanciano Football Club domenica scorsa allo stadio Guido Biondi: "Ci sarà solo una squadra a portare il nome di Lanciano". 10 gen 2025

URANIO UCCI

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