Asl Lanciano Vasto Chieti. ‘Quaranta operatori sociosanitari  mandati a casa’

"Quaranta operatori socio sanitari che lavorano nelle strutture della Asl Lanciano Vasto Chieti, dal primo maggio, rimarranno a casa senza lavoro. A nulla sono valse le rassicurazioni della Giunta regionale e dell'Azienda sanitaria stessa. Ecco qual è il regalo che arriva dalla maggioranza del governo regionale a queste persone, che operavano in corsia tramite agenzie del lavoro, e alle loro famiglie a poche ore dalla festa dei lavoratori".

Così il vicepresidente della commissione regionale Sanità e consigliere pentastellato Francesco Taglieri, che aggiunge: "Una mazzata che sembra essere solo la naturale conseguenza di quanto stiamo vedendo in questi mesi. Penso al blocco del concorso a tempo indeterminato con capofila Teramo che lascia centinaia di operatori in bilico, alla completa disorganizzazione nella Asl 02, al disavanzo di 107 milioni di euro nella sanità della Regione".

"Avevo già portato questo tema - rimarca Taglieri - in Commissione di Vigilanza per accendere un faro su quello che sarebbe potuto accadere e che, in queste ore, sta effettivamente succedendo. I fatti erano piuttosto chiari. L'emergenza da Covid, negli ultimi anni, ha richiesto uno sforzo extra a tutto il personale. Da qui è stata aperta una procedura di avviso a tempo determinato di un anno, la cui graduatoria è stata stilata non solo in ritardo rispetto ai tempi stringenti della pandemia, ma anche scegliendo la strada preferenziale dei colloqui quando quella per titoli ed esami avrebbe rispettato l'anzianità di servizio dei lavoratori. Operatori socio-sanitari che hanno maturato decine di anni di onorato servizio in corsia, che non si sono mai tirati indietro mettendo a repentaglio la propria salute quando contro il coronavirus non c'erano né dispositivi adeguati né vaccinazioni, si sono ritrovati immeritatamente in fondo alla graduatoria".

"Questo avviso – prosegue – si è andato ad accavallare con il concorso, ben più appetibile, per l'assunzione di figure a tempo indeterminato nella sanità pubblica, di cui si è fatta capofila Teramo. Peccato che questa procedura sia stata bloccata da ben tre ricorsi al Tar e ad oggi non si sanno i tempi certi delle assunzioni".

"Così sono rimaste attive le convenzioni con le agenzie del lavoro che, adesso, vanno a scadenza. Alla luce di questi disastri organizzativi della Asl e della Giunta regionale, il risultato è che quaranta operatori socio sanitari si troveranno disoccupati. Un danno inimmaginabile per loro, per le famiglie e per tutto il nostro sistema sanitario che subisce un altro colpo durissimo, perché questi operatori servono agli ospedali".

"Ripetiamo da anni quanto sia importante il lavoro di programmazione che la Regione Abruzzo dovrebbe fare. E lo ripetiamo proprio per scongiurare situazioni come questa. Peccato che ad oggi manchino atti di programmazione essenziali come il Piano sanitario, il Programma operativo, la rete ospedaliera. Anche le centinaia di milioni di euro erogati dallo Stato per contrastare l'emergenza Covid perdono di efficacia nei territori dove non si fa programmazione. Come in Abruzzo".

"Non basta il Covid – conclude Taglieri – a giustificare un disavanzo di 107 milioni di euro. Un buco che sicuramente non deve essere coperto tagliando ulteriormente la spesa per il personale sanitario, che già in Abruzzo è carente ovunque. Invece il centrodestra finora ha cercato sempre la strada più facile per sopperire alle proprie carenze vergognose, senza pensare alle conseguenze che subiscono operatori, utenti e famiglie". 30 apr. 2022

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