Disastro sanità Abruzzo. 'Conti sempre più in profondo rosso'

Botta e risposta tra i due capigruppo in consiglio regionale Francesco Taglieri del Movimento 5 Stelle, Silvio Paolucci, Pd e l’assessore regionale alla sanità Nicoletta Verì.

Al centro della diatriba la drammatica situazione della sanità abruzzese sottolineata ancora una volta dai due esponenti dell’opposizione che manifestano forti preoccupazioni chiamando in causa il tavolo ministeriale che avrebbe lanciato un ultimatum alla Giunta Marsilio dopo aver respinto il piano di rientro della Regione “o si copre il disavanzo 2025, stimato oltre i 100 milioni di euro – dichiara Taglieri -, con nuove misure concrete e strutturali entro luglio, oppure scatteranno il commissariamento e la super aliquota Irpef imposta dallo Stato. Un fallimento certificato da numeri, relazioni ufficiali e anche da un giudizio tecnico durissimo da parte dei ministeri della Salute e dell’Economia. Il debito continua a crescere e i provvedimenti messi in campo finora – aumenti dell’Irpef, blocco del turnover, tagli lineari ai servizi – non hanno portato alcun risultato strutturale. Hanno solo peggiorato la situazione dei cittadini che pagano di più e ricevono di meno”.

Per il Movimento 5 Stelle che da tempo denuncia i gravi problemi che affliggono la sanità, le responsabilità delle aziende sanitarie, la mancanza di un piano chiaro, serio e concreto da parte della maggioranza di centrodestra che ha portato decine di migliaia di abruzzesi a rinunciare alle cure, a raggiungere altre regioni e a fare i conti con le chilometriche liste di attesa, è necessario intervenire subito. “Se non si interviene c’è il rischio che l’Abruzzo perda il governo della propria sanità. Il commissariamento comporterebbe un’ulteriore penalizzazione dei cittadini e l’applicazione automatica della super aliquota Irpef, che significherebbe altre tasse per tutti, senza miglioramenti nei servizi”.

A queste si aggiungono le pesanti critiche del Partito democratico che pure fa riferimento al tavolo ministeriale e al contestato e a quanto pare, insufficiente, piano di rientro presentato dal governo regionale. “Non lo diciamo più solo noi – tuona Silvio Paolucci -  che denunciamo da tempo inerzia, rischio e conseguenze per la comunità, ora lo dice anche il ministero della Salute,  in mano a Fratelli d’Italia, partito del presidente Marsilio: il futuro sarà davvero di lacrime e sangue per gli abruzzesi. Per il 2025 si annuncia un baratro ben più grande di quello dichiarato dall’esecutivo, siamo già a oltre 100 milioni di euro e non ci sono coperture nella capienza attuale di bilancio: di qui la diffida del ministero a prevedere ulteriori coperture per almeno 113 milioni di euro equivalenti al deficit del 2024. E' un giudizio  tecnico ma anche politico pesantissimo con un chiaro ultimatum dei tecnici: il Tavolo chiede un piano vero, strutturale, entro luglio”.

Paolucci come Taglieri torna a stigmatizzare l’assenza di un piano operativo serio da parte della Regione, un piano invocato da mesi, invano, dalla minoranza. “Un piano che non ha, perché la verità è che Marsilio e i suoi non hanno mai avuto una visione, se non quella di tagliare e aumentare le tasse, pur di restare a galla. Il risultato? Zero riforme, zero programmazione, un disastro completo. Non basteranno gli aumenti delle tasse conclude Paolicci -  per coprire il buco per il 2025, né i tagli ai servizi, il blocco le assunzioni, l’assistenza ridotta al lumicino, questo arriva da Roma. Con uno scenario simile, si va dritti verso il commissariamento, proprio come avevamo temuto e come stiamo denunciando da mesi”.

“Ancora una volta, il Tavolo di monitoraggio ministeriale certifica un fallimento totale nella gestione della sanità abruzzese. Non è solo un giudizio tecnico durissimo, ma una vera e propria bocciatura politica che pesa come un macigno sul governo regionale di centrodestra guidato da Marco Marsilio”: dichiarano i consiglieri regionali Vincenzo Menna e Giovanni Cavallari del gruppo Abruzzo Insieme. “Il quadro che emerge – proseguono – è quello di una regione trascinata sull’orlo del commissariamento, con un deficit sanitario fuori controllo e una mancanza di soluzioni concrete. Il ministero ha già diffidato la Regione a coprire almeno 113 milioni di euro di disavanzo per il 2024: si tratta di cifre enormi, che dimostrano l’insostenibilità dell’attuale gestione”.

Ma gli esponenti dell’opposizione parlano di possibile commissariamento, di un centrodestra che ha affossato la sanità con cittadini senza cure, territori abbandonati, servizi cancellati e che continua colpevolmente a difendere i manager Asl è di tutt’altro avviso l’assessore alla Sanità, Nicoletta Verì. “Non c’è nessun rischio di commissariamento. Non c’è stata nessuna minaccia di commissariamento da parte del tavolo di monitoraggio, – risponde alle accuse la Verì - ai tecnici è stato semplicemente consegnato il testo della legge di copertura del disavanzo 2024 e illustrate le misure introdotte dalla norma. Appare inverosimile la ricostruzione dell’accaduto, in quanto solo nel tavolo di luglio si procederà alla chiusura del rendiconto 2024 del sistema sanitario regionale e all’effettiva quantificazione del disavanzo. Non si comprende dunque come sarebbe stato possibile – continua -  parlare di commissariamento per i conti del 2025 che saranno chiusi solo nel 2026. Dai ministeri è arrivata invece la raccomandazione a tenere sotto controllo i conti delle Asl per l’anno in corso e di prevedere un monitoraggio costante delle spese alla luce della proiezione a chiudere intorno a 100 milioni di euro e che potrebbe imporre nel 2026 una manovra di accantonamento a copertura del disavanzo”.

E mentre si consuma una polemica destinata a durare ancora a lungo tra accuse e chiarimenti, tra dichiarazioni e smentite, i cittadini continuano a pagare il prezzo di una sanità che da tempo non risponde ai bisogni reali, con l’assenza di servizi fondamentali soprattutto in alcuni territori. Una realtà difficile e complicata che è sotto gli occhi di tutti. 02 giug. 2025

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