Buco nero sanità in Abruzzo. 'Da Regione tagli milionari in tutti i settori per mettere un tappo ai debiti'

"Dopo quasi sette anni di governo della destra, la Regione Abruzzo si trova a fronteggiare una situazione di gravi disservizi e di emergenza finanziaria". E' quanto denunciato, in conferenza stampa, dai consiglieri regionali del Patto per l'Abruzzo, la coalizione di opposizione composta da Pd, Abruzzo Insieme, M5S, Avs, Azione e Riformisti, con il capogruppo Luciano D’Amico.

Secondo quanto riportato, "nelle recenti audizioni della I Commissione Bilancio - viene sottolineato - sono stati confermati tagli significativi alla sanità e ad altri comparti strategici, compromettendo il sistema regionale. La Regione – denunciano i consiglieri – procede senza una visione chiara e strutturata, con ricadute pesanti per i cittadini. E' necessario", viene aggiunto, "un cambio di rotta nell'utilizzo delle risorse pubbliche per ristabilire una programmazione efficace".

Luciano D’Amico evidenzia come "il sistema sanitario regionale presenti disavanzi di gestione in costante aumento: 68 milioni nel 2023, 113 milioni nel 2024 e una previsione di 128 milioni per il 2025. Il ministero della Salute, ha ricordato, ha più volte rilevato che l’Abruzzo è l’unica Regione in piano di rientro a registrare, dal 2022, un peggioramento dei conti.

Dal 2014 al 2018, sotto il governo di centro-sinistra, si era registrato un costante miglioramento dei Livelli Essenziali di Assistenza (Lea). Il trend si è però invertito con l’insediamento della nuova amministrazione nel 2019. I dati parlano chiaro: 2013: 152;2014: 163; 2015: 182; 2016: 189; 2017: 202; 2018: 209; 2019: 204; 2020: 194; 
2021: 215; 2022: 184; 2023: 182.

A fronte di questi disavanzi, - ricorda l'opposizione - la Regione ha aumentato la pressione fiscale: l’aliquota Irap è già al massimo, mentre quelle Irpef sono vicine al limite, con il rischio di attivare le cosiddette super-aliquote.

La voragine nei conti ha portato, oltre all’aumento delle tasse, a un taglio di 157 milioni nella sanità pubblica. Tra le principali voci: 11 milioni in meno per le indennità accessorie del personale delle Asl, con effetti diretti sulle buste paga di operatori socio sanitari, infermieri e amministrativi, e oltre 8 milioni in meno per la medicina generale, i pediatri e il 118.

Ulteriori 46 milioni di tagli hanno colpito settori strategici: Cultura: oltre 2,5 milioni; agricoltura: oltre 6 milioni; tutela dell’ambiente: oltre 1 milione; lavoro e formazione professionale: oltre 2,5 milioni; servizi istituzionali e generali (enti locali, comuni): oltre 23 milioni; trasporti: oltre 2 milioni; istruzione, diritto allo studio e politiche giovanili: circa 4 milioni.

Secondo il Patto per l’Abruzzo, la maggioranza composta da Fratelli d’Italia, Lega e Forza Italia non ha ancora presentato un piano strategico concreto per affrontare lo squilibrio finanziario. Si susseguono invece annunci su “piani di rientro” che restano, nei fatti, inattuati.

A peggiorare il quadro – continuano i consiglieri – è la fiducia riposta in future entrate ipotetiche, mentre i tagli sono reali e immediati. A ciò si aggiungono assegnazioni di fondi effettuate senza trasparenza, come nel caso dei cosiddetti Grandi Eventi, tra cui la Notte dei Serpenti, il Festival Dannunziano, Cartoon on the Bay e il ritiro del Napoli Calcio, per i quali non è stato fornito alcun dato utile a valutare l'efficacia degli investimenti.

Infine, si denuncia il continuo ricorso ai finanziamenti cosiddetti “a pioggia” destinati a nuove associazioni, in una logica clientelare orientata a favorire i singoli collegi elettorali a scapito dei reali bisogni della collettività. 01 ago. 2025

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