“Lanciano non ha più spazi per la cultura”: non è solo un’accusa ma è anche l’analisi oggettiva della segretaria della locale sezione del Partito Democratico, Rosetta Madonna, e della capogruppo Pd in consiglio comunale, Marusca Miscia, ex assessore alla Cultura. In una nota, insieme, disegnano la situazione in città alla luce di chiusure e indisponibilità.
“La mancanza più evidente in centro è quella del Teatro Fenaroli, chiuso per lavori di efficientamento energetico proprio nel bel mezzo della stagione teatrale, chiusa, quindi, con largo anticipo – rimarcano – e limitando di fatto anche le altre iniziative cittadine. L’amministrazione Paolini ha sempre annunciato che ci sarebbe stata la staffetta tra chiusura del Fenaroli e riapertura della Sala Mazzini che per dimensioni e servizi può ospitare eventi e spettacoli fino a 150 persone, ma tutto questo non è avvenuto”.
I lavori al Teatro Fenaroli, per una spesa di 350 mila euro di cui 250 fondi del Pnrr e 100 mila del Comune, si concluderanno, se non ci saranno ostacoli o imprevisti, a fine anno; mentre il secondo lotto degli interventi in corso nella sala Mazzini riguarda l’efficientamento energetico e la ristrutturazione di bagni, moquette e tinteggiatura. Opere che, secondo le previsioni, dovrebbero essere completate per l’estate. Lavori necessari che però, per le esponenti del Pd, avrebbero potuto avere una programmazione più attenta e lungimirante in grado di non penalizzare troppo la vita culturale della città. Invece - rimarcano - è stata “l’ennesima bufala della giunta Paolini", ribadendo pure che "il Polo Museale e il Diocleziano non possono certo sostituirsi al Fenaroli, mentre il salone “Benito Lanci” dell’ex casa di conversazione recuperata dalla giunta Pupillo dopo un lungo contenzioso e il rigenerato foyer Alfredo Cohen del teatro sono funzionali solo per eventi di piccole dimensioni".
Rosetta Madonna e Marusca Miscia allargano il tiro e puntano l’accento sulla chiusura del cinema Maestoso per un contenzioso con Cinemedia, intestataria della convenzione. "Ci chiediamo perché, visti i lavori di ristrutturazione del Teatro, il Comune non si sia attivato per risolvere la questione del multisala e dei suoi problemi di infiltrazioni che rendono inagibili la sala 1 da 680 posti e la sala 2 da 380". La chiusura del Maestoso, in effetti, continua a far discutere. Per la maggior parte della gente è incomprensibile che una città come Lanciano non abbia il cinema e che per vedere un film si debba essere costretti ad arrivare al Ciak City di Rocca San Giovanni.
"Alle tante mutilazioni tagli e scippi che questa città sta subendo, dai presidi sanitari, al depotenziamento della nostra biblioteca regionale, si aggiunge dunque la carenza di luoghi in cui far vivere la cultura – aggiungono Madonna e Miscia – un danno enorme nei confronti di tutte le associazioni, i partiti, le realtà scolastiche, musicali, sportive che vivono attraverso la promozione di eventi che favoriscono l’inclusione e la socializzazione". Una situazione "che mortifica la nostra comunità vivace e ricca di risorse creative". 27 feb. 2025
@RIPRODUZIONE VIETATA