Luciano D'Amico incontra a Lanciano iscritti e simpatizzanti

A quasi un anno dalle elezioni regionali il candidato presidente per il centrosinistra Luciano D’Amico, ora consigliere regionale nei  banchi della minoranza, è tornato a Lanciano (Ch) invitato dalla locale sezione del Partito democratico che ha aperto la sede di via Piave a iscritti e simpatizzanti. Un incontro interessante prima di tutto perché non è scontato che il candidato sconfitto continui la sua battaglia politica e che senta quasi il dovere di far partecipe, chi lo ha sostenuto, dell’impegno suo e pure della coalizione spiegando programmi e obiettivi. E ha spiegato con chiarezza e pacatezza le sue scelte, anche quando ha dovuto “urlare” la sua contrarietà, ad esempio, alla cosiddetta “legge mancia”.

“Questi dieci mesi sono stati di galleggiamento, non ci sono strategie, né obiettivi si affrontano le emergenze e si è cercato di sfruttare in modo indecoroso le opportunità. L’Abruzzo – ha detto il consigliere – è seduto su una montagna di soldi (riferendosi al Pnrr, ndr) che potrebbe fare la differenza, ma sono necessarie strategie e non la dissipazione di denaro pubblico al quale assistiamo. Sono 2.387 le associazioni, manifestazioni, pro loco finanziati per un totale di 22 milioni di euro, soldi che avrebbero potuto trovare ben altra collocazione. Mancano i farmaci in ospedale e si danno i soldi per cene e feste patronali, in assoluta assenza di trasparenza. Mi hanno detto che sono contro la cultura, questo non è assolutamente vero, sono contro questo modo clientelare, senza nessun bando pubblico, senza nessuna vera valutazione, di concedere denaro. Un esempio la "Notte dei serpenti", sbandierata come un successo promozionale per l’Abruzzo per essere stata in prima serata su Rai". Forse, però, non si sa che quella trasmissione è costata 300 mila euro ed è stata pagata, non trasmessa perché è stato riconosciuto un valore all’iniziativa”.

Gli esempi potrebbero continuare. “La mia critica e il mio no sono dovuti alla mancanza di metodo e di trasparenza, non bisogna mai mischiare il livello politico con il tecnico. Bisogna prima fare una ricognizione delle richieste, dei problemi e poi procedere ascoltando i pareri di tecnici ed esperti e procedere con un percorso chiaro e tracciabile”.

Ha puntato al merito e alle professionalità D’Amico, non a concessioni indiscriminate. E non poteva non toccare le grosse questioni, la sanità, i trasporti, il sistema idrico integrato. “Si consumano ogni anno due miliardi e 800 milioni di euro per avere il sistema sanitario che abbiamo, non ci sono seri piani di rientro a parte i tagli di farmaci e servizi – ha continuato D’Amico, nel silenzio attento della sala piena –: abbiamo quattro Asl e ognuna ragiona in modo autoreferenziale. L’Abruzzo ha un milione 270 mila abitanti e dobbiamo cominciare a ragionare in termini meno campanilistici, considerando le reali necessità del nostro territorio, pur con le oggettive e relative differenze. E’ necessario potenziare la medicina di prossimità perché nessuno si senta isolato e sarebbe importante cominciare a considerare la realizzazione di un ospedale di secondo livello, specializzando gli esistenti dopo una attenta ricognizione”.

Il sistema sanitario per D’Amico deve essere ripensato seriamente fuori da provincialismi e pensa pure a una Asl unica. La sua  a un primo ascolto pare quasi una provocazione e un po’ lo è, ma è soprattutto l’invito a riflettere e a ragionare insieme. “Dobbiamo fare in modo che i cittadini abbiano un livello buono di servizi, questo è il prioritario obiettivo. Servizi che oggi non ha”. E sui trasporti “è la seconda voce del bilancio regionale, anche qui strategia  zero, dopo 10 mesi non ho capito l’obiettivo di questo governo che approfitta solo di contingenze favorevoli”.

Ha parlato poi della scadenza delle concessioni, nel 2026, delle gestioni del servizio idrico. “Anche in questo caso è necessario riflettere con attenzione sulla situazione che si profila e sugli eventuali rischi. L’acqua è un bene vitale quindi sarà fondamentale fare le scelte giuste”.

Tante le domande alle quali ha risposto, ma su tutte c’è l’invito all’unità dell’opposizione che deve trovare l’intesa sui temi importanti che riguardano la vita degli abruzzesi.

 L’incontro è stato aperto dalla segreteria cittadina del Pd Rosetta Madonna, presente anche il segretario provinciale e consigliere comunale Leo Marongiu. 13 feb. 2025

@RIPRODUZIONE VIETATA

 

totale visualizzazioni: 445

Condividi l'Articolo