Elezioni comunali. Tonia Paolucci... la più amata dai lancianesi

E' la più amata dai lancianesi. Politicamente parlando. Tonia Paolucci, 49 anni, ha sbancato, per le preferenze, alle elezioni comunali in città. Ben 800 cittadini l’hanno votata (più il suo voto personale).

Un plebiscito. Fra complimenti ed invidie (la politica è anche questa) il giorno dopo è lei che tiene testa alle opionioni sul dopo voto. E che la decreta come il candidato con più voti, con il sistema della doppia preferenza. E mette anche in chiaro i... conti con Paolo Bomba (Fratelli d’Italia), ex vice-sindaco della città nel secondo mandato di Filippo Paolini. Bomba è, nella coalizione del centrodestra, il suo “rivale” storico. Nel 2016 lui era riuscito a prendere 607 preferenze, era stato il più votato; ne ha avuti 577 in questa tornata. Tra i due non c'è mai stato quello che si potrebbe definire... feeling. Adesso “comanda” la miss e non più il mister in città.

Il giorno dopo la sbornia elettorale come va? "Una gioia immensa. No, non me l’aspettavo - ci confida Paolucci -. Di un ottimo risultato ero cosciente perché come lista civica, girando per la città in questi anni, sentivo davvero vicino la gente. La stima e l’affetto degli anni passati a pungolare l’amministrazione a guida Pupillo - continua - sono evidentemente diventati un cognome da scegliere sulla scheda elettorale". Il 52% dei votanti della sua lista, "Libertà in Azione", (1.524 preferenze di lista) ha scelto lei.

Cosa significano politicamente questi numeri? "Soddisfazione, ma anche una grande responsabilità perché arrivano da 5 anni di duro lavoro di opposizione. E se tutto andrà bene arriveranno anche nuove responsabilità verso la mia città…". C’è il ballottaggio da affrontare ed è tra Filippo Paolini (9.981 voti, 49,8% di preferenze, candidato di centrodestra) e Leo Marongiu (8.459, 42,2%), di centrosinistra. Il 17 e 18 ottobre prossimi per Paolucci potrebbe cambiare la vita politica: "Adesso bisogna parlare con la città per spiegare ancora quello che vogliamo fare, gli impegni". E' presto per esultare come coalizione: "Sì, adesso bisogna correre per Filippo Paolini, in maniera più decisiva, e per il reale cambiamento dopo 10 anni di amministrazione di centrosinistra che Leo Marongiu ci ripropone quasi uguale. Il cambiamento sarà l’insediamento di un’amministrazione di centrodestra con persone nuove e non la riproposizione fotocopia  che farà Marongiu". Dieci anni che Paolucci definisce "il nulla cosmico".

Dal successo personale allarghiamo lo sguardo alle 7 liste di Paolini: "All’interno della coalizione il mio risultato significa il riconoscimento che il gruppo "Libertà in Azione" 5 anni fa non era una lista di passaggio ma ben radicata sul territorio. Siamo stati la sentinella all’interno dell’opposizione. Lo saremo all’interno della coalizione di centrodestra, qualora i cittadini dovessero affidarci la guida del governo di Lanciano. Lavoreremo a stretto contatto con tutti in maniera coesa e come squadra". Nel 2016 Paolucci era candidata sindaco con gli sfidanti Mario Pupillo, centrosinistra, ed Errico D’Amico, centrodestra. Al ballottaggio si è alleata con quest’ultimo. Ha vinto Pupillo. Una sconfitta bruciante. La possibilità di mollare…  ed invece per la più "meloniana",per temperamento, di Lanciano (ma con tutt’altro bacino elettorale) inizia il tempo della semina politica. E cha ha portato frutti abbondanti in oti.

Che clima si respira rispetto ai ballottaggi del 2011 e 2016? "Completamento diverso. Sono trascorsi tanti anni, beghe e ripicche personali ormai sono dimenticati. Con la pandemia è cambiato anche il modo di vivere la campagna elettorale. Siamo partiti uniti, non ci sono ipotesi di apparentamento e ci presenteremo così davanti agli elettori".

Ci sono candidati che l’hanno sorpresa all’interno della sua coalizione per il risultato ottenuto? "Gemma Sciarretta (Fratelli d’Italia, 184 preferenze), Maria Ida Troilo (Forza Italia-Udc- Autonomie Partite Iva, 256 preferenze). Nella mia squadra ho visto Giacomo Dell’Anna con tanta voglia di fare e imparare. Stiamo parlando di volti nuovi. Ma devo dire che in tantissimi hanno dato l’anima". E dall’altra parte, la coalizione di centrosinistra? "Rita Aruffo per esempio" (Lanciano per tutti, 360 voti).

Più di dodicimila cittadini non si sono recati al seggio: "E' il vero partito di queste amministrative. Dovremmo capire perché l’elettore non viene al seggio a votare. Tante situazioni l'hanno scoraggiato. Ma oggi è il tempo della responsabilità di una scelta. Ad amministrare comunque andrà una coalizione. Abbiamo il sacrosanto dovere di votare". Quindi? "E' arrivato il tempo di prendersi le responsabilità, nonostante le idealità siano difformi dalle squadre in campo”.

A chi dedica questo successo personale? Silenzio. Attimi nei quali si respira qualcosa di particolare: "Ad una persona per me speciale. E che è la prima che sono stata a trovare martedì mattina". In un luogo inusuale... al cimitero, per dire "grazie" a papà Felice. A lui, storico leader della Dc lancianese, assessore e vicesindaco in città, Paolucci deve tutto. Lacrime, per la sua scomparsa, e felicità, per l’esempio di vita. 07 ott. 2021

Alessandro Di Matteo

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