Sevel. Psa presenta i nuovi furgoni elettrici da produrre ad Atessa. Fca, utili in calo ad inizio 2019

Profitti in diminuzione per il colosso Fca, ma ci sono fiducia e progetti di sviluppo. Con la Sevel di Atessa (Ch) in pole position, come confermano, dall'Inghilterra, anche i francesi di Psa, per la produzione dei furgoni elettrici, il futuro del trasporto merci.

Nel primo trimestre 2019, Fca ha chiuso con un utile netto di 508 milioni, in calo del 47% rispetto all'analogo periodo del 2018. I ricavi scendono del 5% e quindi a 24,481 miliardi. L'ebit adjusted, nei primi tre mesi dell'anno,  è pari, a 1,1 miliardi di euro, in calo del 29% rispetto all'analogo periodo del 2018, "principalmente - si spiega in una nota - per effetto dei minori volumi in parte compensato dall'effetto prezzi positivo in Nord America". Le consegne globali complessive sono state pari a 1.037.000 veicoli, in calo del 14%, principalmente per la sovrapposizione nel 2018 della produzione della Jeep Wrangler di nuova e precedente generazione e del pianificato riallineamento delle strategie commerciali in Europa.

Nel primo trimestre - evidenzia Fca - "abbiamo implementato diverse azioni volte al rafforzamento del business, tra cui il rinnovo del contratto di lavoro in Italia e le costanti iniziative sui costi in tutte le regioni. Inoltre, abbiamo annunciato il prolungamento della nostra collaborazione con Groupe Psa in base al quale Fca aumenterà la capacità produttiva" della joint venture creata per Sevel, "favorendo la nostra crescita futura nel segmento ad alto margine dei veicoli commerciali leggeri in Europa".

"Sono fiducioso, il 2019 sarà un altro anno solido -, afferma l'ad di Fca, Mike Manley, durante la conferenze call sui traguardi del primo trimestre . I progressi sono incoraggianti e dobbiamo andare avanti. I risultati delle nostre azioni di ristrutturazione si vedranno nella seconda metà dell'anno. L'elettrificazione dei veicoli continua, siamo sulla strada giusta", sottolinea.

E, riguardo a questo, dal Birmingham Commercial Vehicle Show, è arrivata la conferma. Il gruppo Psa ha infatti presentato in anteprima le versioni elettriche dei furgoni Peugeot Boxer Electric e Citroen Jumper Electric, che saranno realizzati nello stabilimento Sevel. "In coerenza con il nostro piano strategico "Push to pass", - ha fatto presente Philippe Narbeburu, direttore della Business Unit dei Veicoli Commerciali di Groupe Psa - proseguiamo l'elettrificazione di tutta la gamma. Questa nuova offerta è un elemento competitivo maggiore in un segmento molto concorrenziale come quello dei veicoli commerciali leggeri. Si tratta di un'opportunità per rinforzare la nostra leadership in Europa rispondendo alla necessità "zero emissioni", senza rinunciare alle prestazioni e alle tipologie di utilizzo". I furgoni Peugeot Boxer elettrico e Citroen Jumper elettrico saranno offerti con due livelli di autonomia a seconda della versione: 225 kmsul ciclo NEDC per lunghezze L1 e L2, e 270 km sul NEDC per le lunghezze L3 e L4. Dopo la costruzione in Sevel, in Val di Sangro, questi veicoli saranno elettrificati e omologati dal partner BD AUTO. La nuova generazione di veicoli sarà sul mercato entro il 2021.

Tornando a Fca è stata perfezionata anche la cessione di Magneti Marelli ai giapponesi di Calsonic Kansei, fornitore giapponese di componentistica auto, e ottiene 5,8 miliardi di euro in contanti. "Questa cessione - afferma Manley - riconosce l'alto valore strategico di Magneti Marelli, migliora la nostra posizione finanziaria, consegna valore ai nostri azionisti e ci consente di concentrarci ancora di più sulla nostra gamma chiave di prodotto". Con il via libera all'operazione nasce un gruppo con un fatturato totale di 14,6 miliardi di euro, settimo fornitore automotive indipendente a livello globale. Potrà contare su 170 fra stabilimenti e centri di ricerca e sviluppo, in Europa, Giappone, America e Asia. La nuova azienda sarà guidata da Beda Bolzenius, attuale ceo di Calsonic Kansei, che risiederà in Giappone. Ermanno Ferrari, ceo di Magneti Marelli, entrerà a far parte del board di Magneti Marelli Ck Holdings.

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Foto Andrea Franco Colacioppo

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