Sevel, sale la fibrillazione. 'A Gliwice impianti all'avanguardia, in Val di Sangro nessun ammodernamento'

Sale la fibrillazione rispetto al futuro della Sevel di Atessa, con i sindacati che, dopo tanti anni, metteranno in campo uno sciopero unitario, il primo contro Stellantis.

L'appello ad andare a braccetto è stato lanciato da Nicola Manzi, Uilm Chieti-Pescara, evidenziando che la lotta per il lavoro e la difesa di quella che è la realtà produttiva più importante d'Abruzzo e del Centro-Sud, va portata avanti insieme. Non solo dalle siglie sindacali firmatarie del contratto, ma anche da Fiom. Il cui segretario provinciale di Chieti, Alfredo Fegatelli, raccoglie l'appello e rilancia. "Come Fiom- afferma - accogliamo favorevolmente l’apertura di dialogo con  Uilm e Fim e siamo in attesa di concordare una riunione per costruire insieme un percorso di lungo respiro per fronteggiare questa situazione, partendo dal coinvolgimento delle lavoratrici e dei lavoratori e di altre sigle sindacali. Il problema non riguarda solo i metalmeccanici" ma tutto il territorio, "che trae reddito, anche indirettamente, da Sevel. Non possiamo permetterci di ritornare al passato, quando la Val di Sangro veniva definita la 'valle della morte'".

C'è aria di battaglia, dunque, perché, come rammenta Manzi, la fabbrica del Ducato, "compreso l’indotto, dà occupazione a oltre 20.000 addetti; rappresenta il 13% del Pil dell'Abruzzo ed è l’unico stabilimento in Italia che continua ad incassare record produttivi dal 2010, pertanto a Stellantis chiediamo risposte positive". Che finora non ci sono state, almeno rispetto alla richiesta di stabilizzazione dei cosiddetti "lavoratori somministrati, a partire da quelli con maggiore anzianità di servizio".

E, sopra tutto, c'è lo spettro Gliwice, città di 196mila abitanti nella regione della Slesia, in Polonia. Qui si costruiva la Opel Astra, poi è stato deciso il passaggio alla produzione dei furgoni e per ciò Stellantis nei prossimi mesi avvierà una fabbrica quasi gemella a Sevel, con cui quest'ultima entrerà in concorrenza. E non ci sono solo sospetti, ma gravi indizi. "Mentre in Sevel - tuona Fegatelli -  non si sa che fine hanno fatto gli investimenti previsti per la "verniciatura vecchia", a Gliwice, la Geico Taikisha di Cinisello Balsamo fornisce l’impianto di verniciatura più moderno d’Europa. Lo stesso vale per la linea di produzione, che a differenza di quella di Sevel, progettata nel 2000 e customizzata per l’attuale pianale, prevede la capacità di adattarsi a diversi tipi di pianali grazie alle piattaforme modulari realizzate da Psa". Così in Polonia potranno essere costruiti quattro modelli di mezzi commerciali: Opel Movano, Fiat Ducato, Peugeot Boxer e Citroen Jumper. C'è pure il fatto che alcune aziende della Val di Sangro, come la Proma e la Isringhausen, "sono già in azione per aprire in Polonia". Per Fiom la vicenda deve arrivare al Governo e "il Parlamento dovrebbe riportare le tematiche del lavoro al centro della discussione e porsi il problema di come evitare di esporre le imprese italiane ad una competizione impossibile". 02 set. 2021

Serena Giannico

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