Ortona. 'Subito dragaggio porto': dieci imprese sollecitano la Regione

Dieci imprese che gravitano e lavorano nel porto di Ortona (Ch) chiedono alla Regione Abruzzo di accelerare sul dragaggio dello scalo marittimo, atteso dal 2015 e infognato nella burocrazia.

Il sollecito parte dalle aziende  Nervegna, Fiore, Fratino, Buonefra, Ecotec, Setra, Mariter, Ranalli, Di Sipio e Servimar. "La mancanza del dragaggio del porto e la non piena funzionalità delle banchine Nord e Riva - dicono - rendono inadeguato il porto alla sua piena vocazione commerciale. I flussi portuali - aggiungono - sono in continua crescita e rendono urgente il completamento delle infrastrutture. In questo momento non è possibile accogliere contemporaneamente due navi di grandi dimensioni, causando al sistema produttivo danni economici per le attese in rada".

L'esempio è la nave Sfl Medway (180 metric tons di pescaggio, con cargo di ton 10.000, a pieno carico circa 27.000) che, la scorsa settimana, è arrivata nei pressi del porto in concomitanza con un’altra nave di grandi dimensioni con priorità all’approdo su Banchina Nord Nuova. "E' stata costretta - viene denunciato - a stare sei giorni in rada aspettando il completamento delle operazioni in corso per poi poter ormeggiare. Tale attesa ha determinato un aggravio di costi stimati in oltre 100 mila euro per la ditta destinataria della merce. E' logico pensare che il rischio di tali frequenti ritardi porti, alla fine,  a far scegliere  altri scali a clienti e armatori".

"L’inadeguatezza dei fondali e la scarsa disponibilità di banchine utilizzabili da navi di dimensioni sempre maggiori - si rimarca - sono limiti che solo l’impegno della governance e della politica regionale può aiutare a risolvere e superare". Alla luce di tutto ciò chiedono "a gran voce l’immediata cantierizzazione del dragaggio alla banchina nord nuova ma anche la possibilità di palancare e dragare a metri 8,50 la banchina di riva consentendo l’utilizzo efficiente di circa un chilometro di banchine. Tali interventi, che in altri porti sono di natura manutentiva, per il nostro scalo sono divenuti condizione essenziale di sopravvivenza. Siamo in una realtà che ha dimostrato capacità operative eccezionali ai fini dei traffici anche in periodo di pandemia da Covid-19". 

Nel primo quadrimestre 2021, nel porto di Ortona sono state movimentate 351.791 tonnellate di merci, in crescita dell’1% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Sono in aumento anche le toccate navi: da gennaio ad aprile 2021 sono state 144 (+18%) di cui 49 quelle delle portarinfuse, pari al +22% rispetto al 2020. "Sicuramente - tuonano gli imprenditori - i temi della trasversalità e della Zes sono importanti, ma senza un porto con un pescaggio e banchine adeguati sono progetti che non hanno senso e rischiano solo di sviare l’attenzione su quello che è di vitale importanza per il sistema della portualità e per la logistica regionale tutta. Occorre riportare al centro dell'attenzione il completamento del porto che, per progetti legati all’agroalimentare, alla logistica militare, per vocazione commerciale e settore energetico (per Eni), rappresenta un asset strategico per l’economia del Centro Italia". 27 mag. 2021

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