Omicidio Torino di Sangro. La lite tra coniugi per chi doveva guidare. Sequestrati abiti insanguinati

Hanno cominciato a discutere prima di uscire da casa per andare a fare la spesa. Una lite incentrata su chi dovesse guidare. Lei sosteneva che lui, date le sue condizioni di salute, non dovesse stare al volante; lui invece lo voleva con forza. E, mentre si sono avviati, a bordo della propria Panda, con lui che alla fine l'aveva spuntata, il diverbio è proseguito, per alcune centinaia di metri. Fino al feroce assassinio.

Sarebbe andata così - almeno stando al primo racconto dell'uomo - tra Luisa Ciarelli, 65 anni, e il marito, Domenico Giannichi, di 68,  residenti a Torino di Sangro (Ch). Lei è stata ammazzata dal coniuge il 29 novembre, dopo il bisticcio in automobile. Che è terminato quasi subito. Perché, dopo aver percorso un breve tratto di strada, in contrada Montesecco, la vettura, al culmine della disputa, è stata fermata. La donna è scesa - secondo la versione degli investigatori - perché spaventata e ha cercato di sfuggire alla rabbia dell'uomo, defilandosi tra il bosco e le campagne.  Ma è stata inseguita e finita con un ciocco di legno raccattato lì. Le ha spaccato la testa.

I carabinieri della compagnia di Ortona e del Reparto scientifico di Chieti proseguono le indagini. La villa della coppia è stata posta sotto sequestro, come pure l'auto con la quale sono usciti, e sarà passata al setaccio per capire se magari l'omicidio fosse stato premeditato. Requisiti i vestiti che Giannichi indossava al momento del delitto, pieni di sangue, e anche il telefonino della moglie, che aveva lui. 

L'uomo, accusato di omicidio volontario aggravato, è stato rinchiuso nel carcere di Vasto, dove ieri è stato sentito dal suo avvocato, Alberto Paone, di Lanciano (Ch). "E' ancora confuso - dice il legale -. Secondo me non si è ancora reso conto di quanto è accaduto. Mi ha riferito che la moglie, ultimamente, lo denigrava, lo insultava per la sua patologia. E che, dopo aver fermato la macchina, lei è scesa, mettendo un piede in fallo e rotolando nella scarpata dove poi è stata trovata. E che si sono azzuffati".

"Ultimamente - continua l'avvocato - lui viveva una condizione psicologica particolare. Era un po'... svalvolato, con manie di persecuzione, che sfociavano spesso in dissidi familiari". 

L'indagato domani, alle 10.30, in prigione, sarà sottoposto all'interrogatorio di garanzia.  L'uomo, il giorno della tragedia, appena raggiunto dai carabinieri ha esclamato: "Sono stato io. L'ho ammazzata io, mia moglie...". Indicando il posto del dramma, il punto in cui aveva lasciato la moglie.

Serena Giannico

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