"Mangia tutte e 7 le pasticche e basta...". "Io le ingoio". "Fai come ti pare". "C'è la puoi fare. Vai... Ammazzati". "Dammi più incoraggiamento, non ho voglia". "Se vuoi ammazzarti, ammazzati e zitto. Senza fa scene".
Sono le 12.16 del 24 gennaio 2025, quindi di gennaio scorso, quando Andrea Prospero, 19 anni, di Lanciano (Ch), studente di Informatica a Perugia, chatta l'ultima volta... Lui, come fa spesso negli ultimi tempi, si è chiuso in una stanza di Via del Prospetto, nella città umbra, in un monolocale, al numero 1, preso in affitto da un po' e per cui è in ritardo con i pagamenti. E' travolto dai suoi fantasmi e dalle sue incertezze, con una vita universitaria che pare l'abbia messo in forte difficoltà e crisi, ed è on line con quell'amico, si fa per dire, 18enne, quindi appena più piccolo, di Roma, Emiliano V., incontrato, per caso, in chat, non molto tempo prima.
Le conversazioni su Telegram, come riscontrato dagli inquirenti, partono da settembre e sono sempre sullo stesso argomento... come suicidarsi senza soffrire. Perché il ragazzo di Lanciano pare voglia farla finita. "In pratica soffro di ansia sociale - confessa in chat -, ma tanto tanto, per esempio evito di fare qualsiasi cosa al di fuori della mia confort zone...".
Emiliano V. a volte si fa chiamare "Valemno", a volte "Subito". In quella che sarà la conversazione finale, letale per Andrea, utilizza il primo nick name. Andrea non ce la fa, non ha il coraggio di chiudere la propria esistenza. Si è procurato farmaci che uccidono, grazie ad internet. Si è documentato sui loro deleteri effetti, ma non trova la forza. E l'altro, in un martellamento devastante, fatto in luogo virtuale dove sono presenti diversi altri sconosciuti: "Ingoia. Mangia tutto. Senza togliere la plastica, intanto. Xanax come dessert. Beviti una bottiglia di vino... Cosi muori".
L'unica preoccupazione di Emiliano V. è quella di essere scoperto... "I telefoni - fa presente - lì hai tutto". E quella che diventerà in un batter di ciglio la sua vittima, risponde: "No tranquillo, non ho dati salvati...". Ma il 18enne insiste: "Ti sbloccano il telefonooooo... Aprono tg" (ossia Telegram, ndr).
"Fra quanto fa effetto?". "Hai preso Oxy!?" (Oxycontin, di eguale efficacia della morfina, ndr). "Si". "Non lo vedi? Sei morto...". "Fra quanto?" "Penso 5 min e svieni". Sono le 12.50, Andrea non scriverà più.
La sorella gemella Anna, anche lei nel capoluogo umbro per l'università, intanto, lo sta aspettando. A mensa, per il pranzo, come erano rimasti d'accordo. "Dove sei? Perché non rispondi?", chiede ad un certo punto lei su Whatsapp. Lui - c'è la spunta blu - fa appena in tempo a leggere quelle brevi frasi. Poi si accascia.
Intanto sulla precedente chat, tra le 12.56 e le 12.58... e un altro utente rivolto al romano... "Parla con un morto", capendo che Andrea non c'è più. A quel punto Emiliano V., azzarda: "Chiamiamo un'ambulanza a quel fesso?", proponendo di allertare il 118 con il cellulare di un compagno di scuola, ma questi gli sconsiglia di farlo, per non esporsi. Andrea viene rimosso dalla chat.
Prospero, da quel momento per tutti disperso, introvabile, è deceduto. La famiglia presenta, la stessa sera, denuncia di scomparsa. Lo cercheranno per diversi giorni, le forze dell'ordine e la Protezione civile, fino al ritrovamento del corpo, insieme a 46 sim card e a 5 telefonini, il 29 gennaio successivo, alle 10.30. Accanto, sul letto di morte, due blister di Xanax vuoti e due di Ossicodone cloridrato; il computer, una corda in treccia di canapa di colore giallo, un porta schede per 41 card. E nel water un cellulare.
E' l'affittuaria del locale dove si è spento che porta la polizia in quel mini appartamento. La donna fa presente alla Questura di Perugia che aveva dato il posto in locazione ad un ragazzo avente numero di telefono.... Da alcuni giorni aveva necessità di contattare il ragazzo per alcuni pagamenti in sospeso, riguardanti l'alloggio, ma non era riuscita a rintracciarlo e, dopo aver appreso dai social network al notizia di un giovane scomparso a Perugia, aveva deciso di rivolgersi alle forze dell'ordine.
Emiliano V. è, da ieri, 17 marzo, agli arresti domiciliari (LEGGI QUI), su richiesta del procuratore capo di Perugia, Raffaele Cantone, che sta coordinando gli accertamenti sul dramma di Prospero, e su disposizione del gip Margherita Amodeo. L'accusa è di istigazione o aiuto al suicidio. Su un particolare Emiliano V. aveva ragione, ossia che dai telefonini di Andrea lo avrebbero rintracciato. Analizzando tutti i dispositivi, telefoni e pc, criptati, gli esperti della polizia, lo hanno infatti individuato e stanato.
Secondo i giudici lui è pericoloso, sotto tutti i punti di vista, e potrebbe reiterare il reato, cioè fare lo stesso con altri adolescenti, da qui le esigenze cautelari. Gli è stato fatto divieto di "allontanarsi dal domicilio imposto, senza l'autorizzazione della magistratura; di comunicare con persone diverse dai familiari conviventi e dal difensore e di comunicare tramite mezzi telefonici, informatici e telematici; di partecipare a gruppi o canali social". L'inchiesta va avanti e potrebbero esserci altri sviluppi.
Dalla fine dell'estate passata, Emiliano V., a cui Andrea aveva confidato le proprie insofferenze, dava consigli su come ammazzarsi in maniera... dolce. Il 29 settembre... "Fra', sei vai allo studentato (dove Andrea abitava, ndr) ti devi portare una corda e uno sgabelo...". La vittima: "lo stavo pensando ad una glock. No dolore". "E dove la compri?"
"Devo cercare".
Altra ipotesi: "Nemmeno se ti butti da 10 piani senti dolore".
E, ancora, nelle settimane a seguire: "Sennò vai in overdose, 2 pasticche di Oxy e stai apposto e prima di morire stai in paradiso. Ti senti benissimo... Almeno ti diverti tantissimo... Con le droghe è molto più semplice e meglio. Non hai visto i video dall'ospedale della gente che parla da strafatta? Proprio l'effetto dell'Oxy è il piacere...". Così, a ripetizione, fino all'agghiacciante epilogo. 18 mar. 2025
SERENA GIANNICO
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