Lanciano. Usava l'auto di servizio per motivi personali: condanna per veterinario Asl

Auto di servizio della Asl utilizzata per i suoi spostamenti personali. Questa l’accusa della Procura di Lanciano (Ch) che ha mandato sotto processo il veterinario Ni. T., 69 anni, di Atessa (Ch), che all'epoca era in servizio nella sede di Castel Frentano (Ch).

I reati contestati sono stati peculato, truffa e falso ideologico e ora il Tribunale collegiale di Lanciano ha condannato il professionista, ora in pensione, a 2 anni di reclusione, pena sospesa; al'interdizione per 5 anni dai pubblici uffici e al risarcimento danni in favore dell'azienda sanitaria, parte civile, da liquidarsi in separata sede. La sentenza è stata emessa l’altra sera dopo una lunga camera di consiglio. Il pm Francesco Carusi aveva chiesto la condanna a 5 anni, per tutti i capi d'accusa, col riconoscimento delle aggravanti. I giudici hanno invece concesso le attenuanti ed ampiamente assolto l’imputato, difeso dall’avvocato Gianluca Domenico Travaglini, per il solo reato di falso ideologico. La vicenda sarà meglio chiarita in Appello.

I reati contestati fanno riferimento al periodo compreso dal 5 settembre al 24 ottobre 2014. Il peculato era relativo all’utilizzato della Fiat Panda di servizio, di proprietà della Asl ma di cui il sanitario aveva la disponibilità, per ragioni personali e al di fuori dell'orario di lavoro, consumando nel contempo il relativo carburante. Sul secondo reato di presunta truffa la Procura ha sostenuto che l'imputato avrebbe presentato, con artifici e raggiri,  fogli di presenza riportando orari di lavoro diversi da quelli effettivamente svolti, inducendo così in errore la Asl sull’effettivo svolgimento dell'attività, procurandosi in tal modo un ingiusto profitto pari alla retribuzione indebitamente percepita, con pari danno per l'ente pubblico. 21 mag. 2021

Walter Berghella

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