Incidente in A14 a Grottammare. Morti padre e due figlioletti di Montesilvano
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Dramma sull’autostrada A14, nelle Marche.

Sono morti in un incidente, a Grottammare, in provincia di Ascoli, un atleta paralimpico e due dei suoi figli, di 8 e 14 anni, un maschio e una ragazza adolescente. Un terzo bimbo, di 12 anni, è ricoverato all'ospedale "Torrette" di Ancona ed è intubato. Nello scontro è deceduta anche Vamos, la cagnolina dei bambini. 

Il papà si chiamava Andrea Silvestrone (nella foto), aveva 49 anni, era avvocato ed era affetto da sclerosi multipla. Era giocatore di tennis in carrozzina. L'atleta viveva a Montesilvano (Pescara), dove era molto conosciuto. Era istruttore ed era membro della Nazionale paralimpica di tennis, con risultati a livello internazionale. 

Lo schianto, in direzione Ancona, è accaduto nella galleria Castello di Grottammare, tra San Benedetto e Pedaso, in un tratto dove è attivo un cantiere e si procede su un'unica carreggiata. Si è trattato di un frontale, che ha coinvolto un mezzo pesante e l'auto sulla quale c'era la famigliola. Secondo una prima ricostruzione della dinamica, perdendo il controllo del mezzo, Silvestrone avrebbe invaso la corsia opposta, trovandosi davanti a un camion.

Del 17 gennaio scorso, su Facebook, gli auguri per i 14 anni alla figlioletta, la maggiore, Nicole: "Auguri amore mio immenso... sei e resterai per sempre la mia Principessa…", scriveva il padre. Parole accompagnate da un puzzle di selfie, in cui fa le linguacce, scherza e abbraccia i suoi ragazzi. Le foto con i suoi tre figli campeggiano ovunque sul suo profilo. Oggi non ce l’hanno fatta proprio lei, la principessa, 14 anni compiuti da poco, e il fratello più piccolo Brando. Mentre Diego, quello di mezzo, è ricoverato con fratture multiple e un trauma cranico. E' grave, ma non in pericolo di vita. Silvestrone sui social si definiva: "Vulcanico, imprevedibile e in guerra contro la sclerosi multipla".

"Una famiglia distrutta, un dolore immenso - commenta, commosso. Pierpaolo Addesi, di Torrevecchia Teatina (Ch), commissario tecnico della Nazionale di ciclismo paralimpico -. Lui - racconta Addesi - era sulla carrozzella per la malattia che l'affliggeva ma lottava ogni giorno, anche per i suoi bambini. Era un combattente ed appassionato di tennis, la sua specialità. Ci eravamo conosciuti qualche anno fa nel campus per disabili organizzato ogni anno dal Rotary Club Abruzzo e Molise che si svolge a Roseto degli Abruzzi (Te) ed avevamo stretto amicizia. E' straziante quanto accaduto; non riusciamo a crederci". 

"La   scomparsa   dell’amico   e   campione   paralimpico   Andrea   Silvestrone   rappresenta   un   colpo durissimo non solo per il mondo dello sport, ma anche per tutto quel mondo dell’associazionismo che opera nel campo della prevenzione e della tutela della salute". Così in una nota il presidente della Lilt – Lega Italiana Lotta contro i tumori, sezione di Pescara, e membro del Consiglio direttivo della Lilt nazionale, Marco Lombardo. "Era socio onorario della Lilt - prosegue -; era un uomo che aveva saputo trasformare una disabilità in un punto di forza, in un trampolino da cui ripartire con maggiore vigore, con un entusiasmo incredibile, con una gioia di vivere straordinaria. I nostri pensieri sono ora vicini ad Andrea, ai suoi due bambini, morti con lui nello schianto, e ci stringiamo al dolore della moglie Barbara continuando a pregare per la salvezza del terzo figlio”. 

"Con la Lilt – riferisce Lombardo – Andrea ha instaurato da anni una bellissima collaborazione,   partecipando   attivamente   alle   iniziative   e   ai   momenti   di   dibattito   pubblico, raccontando della propria patologia, dell’importanza della prevenzione a tutto campo, prestando la propria immagine come testimonial d’eccezione nelle nostre campagne. Avevamo tanti progetti   da   realizzare,   e   la   Lilt   continuerà   a   lavorare   sulle nostre   idee   comuni   continuando   a raccontare ai giovani la grande vitalità di un uomo, di un atleta, di un padre che ha lasciato una traccia incancellabile in tutti coloro che hanno attraversato il suo cammino. Esprimiamo cordoglio alla famiglia".

"E' sconvolgente sapere della sua fine e di quella dei suoi figli avvenuta in maniera così tragica. E' un dispiacere immenso. Lui che era determinato e sicuro, talvolta anche freddo rispetto alla malattia che lo aveva colpito". Lo afferma Gino Palone, del Rotary Club Abruzzo e Molise che organizza da decenni un campus per disabili, le cui ultime edizioni si sono svolte a Roseto degli Abruzzi (Te). "Spiegava che la disabilità non era motivo per nascondersi, per essere deboli, per rinchiudersi. E ripeteva che gli ostacoli vanno affrontati e superati. Era stato un tennista da giovane e, dopo la patologia che lo aveva "fermato", si era reinventato, nonostante fosse su una carrozzina. Ed era riuscito ad imporsi. L'abbiamo invitato al campus a raccontare la sua storia, lui che era consapevole del suo stato, gran motivatore e trascinatore. "Voglio prendermi il meglio che la vita mi dà - diceva - e aiutare le persone con disabilità". Era poi profondamente innamorato della sua famiglia".

Cordoglio arriva anche da Autostrade per l'Italia a dal Pescara Calcio che si "stringe al dolore del mondo sportivo abruzzese". Dai biancazzurri arrivano "le più sentite condoglianze". 

"La tragedia che oggi ha colpito la nostra città e quanti conoscevano Andrea e la sua famiglia ci getta nello sconforto totale. Non riesco ancora a credere, amico mio, che te ne sei andato via in questo modo, tu che sei sempre stato per tutti un esempio di grande forza e determinazione e che amavi la vita con tutto te stesso.
Non ci sono parole per descrivere il dolore e la profonda tristezza che mi attanagliano in queste ore. Mi stringo a Barbara e alla famiglia e prego per Diego, che sta lottando in ospedale". Così, sui social, il sindaco di Montesilvano (Pe), Ottavio De Martinis.

E il primo cittadino di Pescara, Carlo Masci, in un posti: "La notizia dell'incidente che ti ha portato via da noi, insieme a due dei tuoi figli, ci fa veramente male. Ci siamo incontrati in tantissime iniziative, sportive e sociali, in cui tu hai sempre trasmesso positività, forza, volontà, voglia di vivere, nonostante le difficoltà che attraversavi ogni giorno. Sei stato un esempio per tutti, non ti sei mai tirato indietro. Sei stato un campione, di sport e di vita, hai lasciato un segno indelebile nell'esistenza di tutti coloro che hanno incrociato i tuoi sguardi e le tue parole. Riposa in pace con i tuoi figli, oggi in cielo ci sono tre stelle luminose in più".  04 feb. 2023

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