Fossacesia. Picchia e maltratta la moglie per vent'anni: arrestato

Da oltre vent'anni maltrattava e malmenava l'ex moglie, con cui, nonostante il divorzio, continua a condividere l'abitazione.

I carabinieri della stazione di Fossacesia (Ch) ieri sera hanno, per ciò, tratto in arresto C.T., 63 anni, operaio del posto. Nei confronti del marito violento il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Lanciano, su richiesta della Procura, ha emesso un’ordinanza di custodia cautelare in carcere per maltrattamenti in famiglia e lesioni personali aggravati dall’abuso di alcolici. L'uomo è stato rinchiuso in prigione a Vasto (Ch). "Una triste vicenda", così la definiscono le forze dell'ordine, che parlano anche di "grave quadro accusatorio".

Solo tre giorni fa l'intervento dei militari nell'abitazione della coppia, dove, oltre a loro due, vivono anche le anziane madri, perché lui l'ha picchiata per l'ennesima volta, tanto da costringerla a far ricorso alle cure dei sanitari del Pronto soccorso dell'ospedale di Lanciano (Ch). La donna, dopo decenni di vessazioni, si è decisa a denunciare: ha spiegato che l’ex per futili quanto banali e a volte inesistenti questioni coniugali, perde il controllo di sé, anche a causa del quotidiano abuso di alcolici, e diventa particolarmente violento e si scaglia contro di lei con ingiurie e minacce di morte e ripetuti  schiaffi e pugni.

Aggressioni che l'hanno obbligata a cercare rifugio dai parenti o a farsi medicare e curare. Episodi avvenuti anche alla presenza delle pattuglie dei carabinieri, che, in almeno una circostanza, oltre a constatare quanto fosse veritiero il racconto fatto dalla vittima, hanno impiegato diverso tempo per far calmare l’uomo e attendere che, dissolti i fumi di vino e liquori, tornasse, relativamente, tranquillo. Ci sono alcuni video girati da lei e da alcuni vicini che raccontano la violenza dell'indagato: in uno di questi si vede lui che urla come un forsennato e si accanisce contro gli arredi di casa, distruggendo una camera da letto.

Situazione per cui è scattato il "codice rosso" che tutela le donne e i soggetti deboli, introducendo una corsia veloce e preferenziale per le denunce e le indagini.  09 ott. 2021

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