Carabiniere di Sulmona ucciso durante posto di blocco. 'Ciao pa', ti hanno strappato a me'
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Il turno di notte di pattugliamento sulle strade lombarde si è trasformato in dramma.  Un carabiniere originario dell'Abruzzo, ma che lavorava da vent'anni in provincia di  Bergamo, l'appuntato scelto Emanuele Anzini, che avrebbe compiuto 42 anni oggi, è stato travolto e ammazzato, l'altra notte, durante un posto di controllo a Terno d'Isola, da un automobilista ubriaco, finito in cella. Tutto è successo un quarto d'ora prima delle 3.

In carcere, con l'accusa di omicidio volontario con dolo eventuale, formalizzata dal pm Raffaella Latorraca che, ricostruiti i fatti, ha modificato l'iniziale contestazione di omicidio stradale, è finito un cuoco trentaquattrenne di Sotto il Monte Giovanni XXIII.

L'uomo, Matteo Colombi Manzi, aveva un tasso alcolico pari a quasi 3 grammi per litro, vale a dire 5 volte oltre il limite di legge. Dopo aver investito il militare, che gli aveva intimato l'alt, e averlo trascinato per una cinquantina di metri con la sua Audi A3, è fuggito, salvo ripresentarsi al posto di controllo una decina di minuti più tardi. Qui è stato fermato e arrestato dalla polizia stradale, che ha eseguito i rilievi.

E' accusato anche di omissione di soccorso, con fuga e resistenza a pubblico ufficiale. Lo scorso gennaio gli era già stata ritirata per un mese la patente per eccesso di velocità, mentre a novembre era stato denunciato per essersi allontanato dopo un incidente con feriti lievi. Nelle prossime ore sarà interrogato in prigione.

Per Anzini, di Sulmona (L'Aquila) e padre di una ragazza di 18 anni, non c'è stato nulla da fare. Nato il 18 giugno 1977, era nell'Arma da vent'anni, prima alla stazione di piazza Brembana e dal 2006 al nucleo radiomobile di Zogno. Aveva anche lavorato nella sua città d'origine, quattro anni fa, quando chiese ed ottenne un riavvicinamento temporaneo per stare vicino alla  famiglia. La salma, dopo la benedizione ricevuta a Botta di Sedrina, è stata portata a Sulmona, scortata dai carabinieri, nella chiesa di Santa Maria Ausiliatrice, dove  è stata allestita la camera ardente e subito è iniziato il pellegrinaggio di amici e conoscenti. I funerali di Stato si terranno, invece, alle 15, nella cattedrale di San Panfilo. Le esequie nel giorno in cui avrebbe dovuto festeggiare il compleanno.

Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha inviato un messaggio al comandante generale dell'Arma dei carabinieri, Giovanni Nistri: "Ho appreso con profonda tristezza la notizia del decesso dell'appuntato scelto Emanuele Anzini, investito da un'autovettura in provincia di Bergamo mentre era impegnato in attività di servizio. Desidero esprimere a lei e all'Arma dei carabinieri la mia solidale vicinanza. La prego di far pervenire ai familiari del militare le espressioni della mia commossa partecipazione al loro dolore".

Cordoglio anche dai vicepremier. Luigi Di Maio ha sottolineato che "non si può morire così. Chi sbaglia deve pagare". Mentre l'altro vice, il ministro dell'Interno, Matteo Salvini, da Washington ha mandato "un pensiero commosso a Emanuele, il carabiniere di 41 anni travolto e ucciso mentre stava facendo i proprio lavoro. Una preghiera per lui, per la famiglia, per l'Arma. E' doveroso difendere, tutelare e ringraziare ogni giorno le donne e gli uomini in divisa che assicurano la sicurezza degli italiani". Il ministro della Difesa, Elisabetta Trenta, sui social: "Emanuele stamattina non è tornato a casa. Emanuele stanotte aveva indossato i suoi stivali e la sua divisa da radiomobilista fiero".  Condoglianze anche dal presidente della Regione, Marco Marsilio. 

"A che servono le parole. Ti hanno strappato via da me. Ciao pa'", è il saluto, straziante, affidato a Facebook, di Sara Anzini, studentessa, figlia del militare. Lei avrebbe rivisto il papà nei prossimi giorni, dato che le aveva promesso che le sarebbe stato accanto durante gli esami di maturità.

Serena Giannico

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Nelle foto il carabiniere Anzini

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