Atessa. Pd e pentastellati insieme per l'ospedale. 'Quale il destino del 'San Camillo'? Regione e Asl chiariscano'

L'ospedale di Atessa (Ch) al centro di un summit che si è svolto, questa mattina, tra il sindaco, Giulio Borrelli, e i consiglieri regionali di opposizione Silvio Paolucci (Pd) e i pentastellati Francesco Taglieri, anche vice presidente della Commissione Sanità, e Pietro Smargiassi. Presenti anche rappresentanti del Comitato in difesa del territorio.

"Continua ad essere grave e inaffrontata la situazione organizzativa e sanitaria del "San Camillo de Lellis" - dicono i consiglieri alla fine dell'incontro -. La struttura aspetta ancora di capire dalla Regione quale sarà la sua identità sul territorio e per quale utilizzo, visto che gran parte delle attività a servizio della comunità si svolgono a singhiozzo da marzo, dal lockdown, o non si svolgono affatto. L'emergenza coronavirus è ricominciata e il futuro dell'ospedale non è ancora scritto: non sappiamo ancora che intenzioni ha l'esecutivo presieduto da Marco Marsilio, a fronte di una situazione di stallo che non è più accettabile per i tantissimi pazienti che hanno bisogno di servizi e prestazioni sanitarie sul territorio".

"Troppi - proseguono - sono stati gli annunci e le rassicurazioni, ma poche le certezze sulla riattivazione dei servizi a pieno regime, questo nonostante anche le numerose prese di posizione sull'argomento sia da parte nostra che del Comune di Atessa".

"Bisogna incardinare - continua una nota politica congiunta - una strategia che smuova un'operazione di chiarezza da parte della Asl e della Regione, e avverrà all'interno sicuramente della Commissione vigilanza regionale che incontrerà il sindaco alla prima seduta utile, ma è necessario che venga ricostituito anche il Comitato ristretto dei sindaci, perché dopo tanti mesi di parole si passi ai fatti, che sono azioni a vantaggio della comunità, beneficiaria, fino ad oggi di iniziative ben confuse. Ricordiamo che durante la prima fase acuta della pandemia il nosocomio era stato riconvertito in area di degenza Covid-19, con le deliberazioni della Asl del 12 marzo 2020, numero 260, e del 31 marzo 2020, numero 286. Il presidio è stato smantellato in 48 ore, con il trasferimento temporaneo delle attività in altri presidi definiti no-Covid19, unitamente allo spostamento delle attività distrettuali e di continuità assistenziale. Oggi - si fa ancora presente - siamo nel limbo, perché non si sa cosa fare di questo prezioso presidio, nonostante una programmazione esistente e condivisa con la comunità da due anni, vale a dire quella prevista dalla delibera della Giunta regionale, quella capeggiata da D'Alfonso, numero 824/2018 e recepita anche dal Consiglio comunale di Atessa. La comunità aspetta di sapere quando il "San Camillo" tornerà a regime, perché esiste il Covid, ma non si possono bloccare tutte le altre attività, perché questo crea liste di attesa assurde e una disparità di trattamento tra chi può permettersi di pagare le visite e chi invece e deve attendere le cure in attesa della riattivazione dei servizi. Un divario che l'Abruzzo e i suoi cittadini non meritano".  23 ott. 2020

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