Coronavirus. Il 'Bernabeo' Covid hospital? No delle donne. 'Perdiamo eccellenza nella cura dei tumori femminili'

Infuria la polemica sulla trasformazione dell'ospedale "Bernabeo" di Ortona (Ch) in Covid hospital. Con tutte le donne schierate, apertamente, contro la decisione. 

L'ex primario del reparto di Oncologia senologica, Ettore Cianchetti, in una lettera alla Regione, ora presidente dell'associazione Isa esprime forti criticità sulla scelta: "Nel 2019, nell’ospedale di Ortona, unico nella regione dedicato alle cure oncologiche femminili, sono state operate più di seicento donne con tumori alla mammella,oltre il 60% delle donne trattate in Abruzzo". Inoltre, afferma, "non corrisponde a verità che Ortona è dotata di Unità operativa complessa di Pneumologia di alto livello (individuata nella circolare numero 77223/20 della Regione) e oltretutto, "donne compromesse dal punto di vista immunologico non possono condividere gli stessi ambiti di pazienti (positivi al Covid-19) altamente contagiosi". Un presidio dedicato al Coronavirus, conclude, comporta di fatto "la sospensione della chirurgia senologica".

A Cianchetti, abbandonando l’aplomb istituzionale, replica Umberto Di Primio, sindaco di Chieti: "... Se vuole aiutare le donne e la sanità, se volesse esser utile in questo momento di emergenza totale, come lo è stato da medico, continui a regalarci le sue indiscusse capacità e conoscenze mediche e lasci stare la polemica di bassissimo livello che ci ha regalato con l’ultima uscita quale presidente di Isa, gravida solo di bugie. Vergognoso è usare le donne, malate, per minacciare chi oggi governa la regione, che queste avranno memoria al momento del voto".

Contrario alla nuova mission anche il primo cittadino di Ortona, Leo Castiglione: "Alla base del mio rifiuto - spiega il sindaco in una nota - ci sono motivi oggettivi che mi hanno spiegato i medici dell'ospedale che porterebbero alla paralisi del Centro Eusoma di senologia ma anche degli altri reparti oncologici e la cosa più grave è che queste motivazioni mi sono state illustrate anche dalla direzione della Asl giorni fa. Cosa è cambiato?" Per il sindaco si tratta di una lotta politica: "In questa lotta si sta perdendo di vista il bene dei pazienti sia di quelli oncologici che di quelli affetti da Covid-19. A noi interessa la tutela dei malati e tutti hanno il diritto di essere curati avendo però a disposizione gli strumenti necessari".

No secco arriva dalla presidente della Commissione Pari Opportunità della Regione Abruzzo, attraverso la presidente, Maria Franca D'Agostino: "Unico Breast Centre certificato Eusoma in Abruzzo è l'ospedale Bernabeo - spiega -. E' il solo presidio ospedaliero dedicato interamente alle cure oncologiche della donna e rappresenta per questo un punto di riferimento imprescindibile per centinaia pazienti in cura oncologica". In presenza di uno stravolgimento dell’ospedale "tantissime donne si vedrebbero costrette a lasciare un percorso e un team di medici e infermieri con i quali hanno instaurato un rapporto di fiducia. Molte altre, alle prese con la prima diagnosi e in procinto di essere operate, dovrebbero essere indirizzate verso altri presidi ospedalieri, certamente in affanno, vista la complessa emergenza sanitaria del momento", aggiunge D'Agostino. La Commissione auspica quindi un ripensamento da parte del presidente della Regione e del direttore generale dell'Asl di Chieti. 

Solidarietà a Cianchetti arriva dall’associazione culturale "I colori dell'Iride" di Lanciano (Ch) che tramite la presidente Patrizia Di Rocco afferma: "Condividiamo il parere contrario del professor Cianchetti e le motivazioni da lui espresse. Comprendiamo le difficoltà del momento e la necessità di individuare un presidio ospedaliero dedicato all'emergenza, ma esprimiamo grande preoccupazione per le donne che sono seguite nel Centro senologico di Ortona e per tutte quelle che dovessero avere bisogno di assistenza specialistica in questo periodo. Riteniamo che debba essere garantito il prosieguo delle attività di un centro destinato alle cure oncologiche della donna". Sulla stessa linea il Cif (Centro italiano femminile), di Lanciano, presieduto da Cesira Verì che ribadisce le ragioni messe nere su bianco da “I colori dell'Iride”, ricordando anche che Cianchetti proprio per la sua straordinaria attività aveva ricevuto il premio "Tilde Lametti".

Alessandro Di Matteo

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