La gestione delle grandi derivazioni per uso idroelettrico: è l'argomento di un incontro promosso dall'Associazione Comuni Sangro Aventino tenutosi il  3 luglio, al Teatro comunale di Atessa. Nell'incontro sono stati approfonditi, con esperti del settore, alcune tematiche sulla gestione di questi impianti, facendo riferimento, in particolare, "alla concessione Sant'Angelo che comprende i laghi di Bomba e Casoli e la centrale di Altino". Tommaso Piacentini, docente di Geografia fisica e Geomorfologia al Dipartimento di Ingegneria e Geologia Università "Gabriele d’Annunzio" di Chieti-Pescara che esaminerà "Dagli studi geomorfologici degli effetti sul paesaggio dei laghi artificiali alla salvaguardia del territorio: il caso dei laghi di Bomba e Casoli". Intervento poi di Vincenzo Cerulli Irelli, docente di Diritto amministrativo all'Università “La Sapienza” di Roma che approfondirà "La gestione delle grandi derivazioni idroelettriche e i diritti delle popolazioni locali", mentre Gianfranco Pederzolli, presidente Bim (Bacino imbridero montano) Sarca (Tn) e vicepresidente Federbim parlerà di "Impiego dei sovracanoni Bim e canoni aggiuntivi sul territorio". In Abruzzo sono in funzione 55 centrali per la produzione di energia idroelettrica, di cui 15 grandi derivazioni, ossia con potenza nominale media superiore a 3 megawatt. L’Associazione, costituita per seguire tutte queste problematiche, ha già organizzato un confronto tra tutti i sindaci e gli amministratori dei Comuni appartenenti al bacino imbrifero montano (Bim) del Sangro per valutare l’opportunità di costituire il Consorzio Bim Sangro. Intervista a Massimo Colonna, presidente associazione dei comuni Sangro Aventino. 5 lug. 2021

Servizio di Massimiliano Brutti  e Alessandro Di Biase

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