Abruzzo. Il Consiglio dei ministri impugna la Legge Edilizia regionale. 'Invade potestà legislativa esclusiva dello Stato'

"Violano previsioni statali che costituiscono norme interposte e risultano così invasive della potestà legislativa esclusiva dello Stato in materia di tutela dei beni culturali e del paesaggio, abbassando il livello della salvaguardia di tali interessi, oltre a contrastare con norme di principio in materia di governo del territorio".

E' così che il Consiglio dei Ministri ha impugnato la Legge Edilizia, la numero 29 del 2020, avente ad oggetto "Norme per la conservazione, tutela, trasformazione del territorio della regione Abruzzo".

"Sono evidenti i profili di incostituzionalità ed è evidente che si sarebbero evitati - ha affermato il segretario nazionale di Rifondazione comunista, Maurizio Acerbo - se si fosse attuato quel percorso concertativo che è previsto dallo stesso statuto regionale. Purtroppo non c'è stata vera opposizione in Consiglio per il semplice fatto che da tempo la subalternità a palazzinari, speculatori e clientele è ampiamente trasversale". Poi Acerbo va giù pesante: "Quando in Consiglio regionale c'era Rifondazione, su una porcata del genere ci sarebbe stato uno scontro durissimo e sarebbe stati chiamati alla mobilitazione la cittadinanza, le associazioni, i comitati, le associazioni ambientaliste".

"Già durante i lavori in aula - affermano i consiglieri regionali di centrosinistra - avevamo lanciato un circostanziato allarme sulla palese illegittimità di quanto le nuove norme disponevano. Torna così al mittente il tentativo di eludere con una legge la necessaria riforma della disciplina urbanistica regionale, che attende da 37 anni di divenire realtà. Chiarissimo il vero scopo del progetto di legge, cioè approfittare della congiuntura post-pandemica per cementificare ancora di più il nostro già oberato territorio".

Anche il Movimento 5Stelle tuona pesante "C'è "un centrodetraa, alla guida della nostra Regione, che proprio non ne azzecca una. Era inevitabile che ciò accadesse - dicono i pentastellati - lo abbiamo dichiarato più volte in sede di commissione e in Consiglio votando contro. Presentato come un mero adeguamento delle leggi regionali per semplificare e riorganizzare le funzioni amministrative, in realtà si è rivelato un vero e proprio cavallo di troia, per attuare una serie di azioni legislative che miravano, più che ad una reale semplificazione delle procedure, all'istituzione di una vera e propria 'deregulation'".

Dichiara Augusto De Sanctis, del Forum Acqua Abruzzo: "La maggioranza ha portato avanti questo provvedimento gravissimo alla chetichella, tanto che l'allarme pubblico è stato lanciato dopo che mi ero accorto per caso dell'esistenza in Commissione di questo provvedimento, durante l'audizione per l'altra norma devastante sul taglio del Parco Sirente-Velino. Immediatamente, lì per lì, avevo sollevato la questione con i consiglieri di opposizione. Noi sia pubblicamente che in Consiglio regionale avevamo fatto un intervento durissimo parlando di città arlecchino, chiarendo i profili di anticostituzionali ma soprattutto le conseguenze devastanti del caos che si sarebbe determinato. Possibilità di costruire manufatti ovunque, dalle aree protette ai luoghi sottoposti a rischio alluvione e frana, facilitazioni per le varianti urbanistiche e per i piani di lottizzazione e tanto altro. Ora la Corte costituzionale dovrà dare il suo responso ma auspico che la maggioranza regionale cancelli da sola questa norma che non va certo nella direzione della sostenibilità ambientale e sociale e del consumo di suolo zero".

Da ultimo c'è il Wwf Abruzzo che esprime soddisfazione: "Che il provvedimento fosse impugnabile era stato segnalato in tutti i modi alla maggioranza regionale da più parti, compresi le rappresentanze di categoria. Facemmo notare, in una lettera inviata a tutti i consiglieri regionali, quanto la legge di riforma fosse sbagliata nel metodo, nei contenuti e nei tempi. Soprattutto era sbagliato intervenire in una materia così delicata come la pianificazione urbanistica attraverso provvedimenti spot".  11 dic. 2020

Alessandro Di Matteo

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