Coronavirus. L'Abruzzo da domani in zona arancione. Riaprono negozi e scuole medie

C'è l'ordinanza con la quale l’Abruzzo rientra in zona arancione. L'ha firmata, oggi, il governatore Marco Marsilio. Ma non c'è l'avallo del Governo, secondo cui il ritorno in "arancione" dovrebbe essere il 9, alla scadenza dei 21 giorni canonici. (LEGGI ANCHE)

"Il provvedimento adottato - spiega una nota della Regione - ha efficacia dal momento della sua pubblicazione. Già da domani mattina si applica in tutto il territorio regionale la disciplina prevista nelle cosiddette zone arancioni per gli esercizi commerciali. Il completamento del percorso avverrà mercoledì 9 con la riapertura delle scuole, dopo esattamente 21 giorni di disciplina in zona rossa".

"Il monitoraggio del fine settimana - si fa ancora presente - ha fornito ulteriori dati confortanti, dei quali ha preso atto anche il Comitato tecnico scientifico, la cui richiesta del 15 novembre scorso era stata all’origine dell’ordinanza del 16 novembre che ha portato la regione alle massime restrizioni a decorrere dal 18 novembre. Ordinanza poi assorbita dal successivo atto del ministro Roberto Speranza, recentemente prorogato.

In particolare, non si registrava dal 23 ottobre scorso un numero così basso di nuovi positivi (294 nelle ultime ore, ndr). Diminuiscono anche i ricoveri, sia in terapia intensiva che in area medica, mentre da metà novembre a oggi sono aumentati di alcune centinaia i posti letto complessivamente messi a disposizione del Covid-19. Il tutto in un quadro in cui gli indicatori principali (Rt, tasso occupazione posti letto in terapia intensiva e area medica, tasso di ospedalizzazione sulla popolazione residente) pongono l’Abruzzo sempre perfettamente allineato alle medie nazionali e con un rischio complessivo classificato come 'moderato' ".

"Marsilio - prosegue il documento - si era assunto la responsabilità di anticipare autonomamente l’applicazione della disciplina più restrittiva prevista dalle norme nazionali, con l’obiettivo di iniziare senza indugi la cura necessaria a riportare l’Abruzzo in sicurezza. I dati di due successivi report della cabina di regia nazionale e quelli dell’ultimo week end dimostrano che l’obiettivo è stato raggiunto nel minor tempo possibile. Si è così contemperata l’esigenza – che rimane prioritaria – di salvaguardare la salute pubblica e la vita umana, con quella di garantire la tenuta sociale ed economica". Continua "l'interlocuzione con Speranza" che non ha dato il benestare - viene aggiunto - ma "il presidente ha ritenuto di doversi assumere la responsabilità di evitare che un’applicazione letterale delle norme vigenti provocasse all’Abruzzo un trattamento sproporzionato e dannoso". Anche se "le Regioni sono autorizzate a emanare norme più restrittive, non il contrario". 06 dic. 2020

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