Lanciano calcio: sale a 6 il numero degli allenatori dimessi

Il Lanciano Calcio 1920 ha un serio problema con gli allenatori. Nel giro di un anno sono stati ben sei quelli che si sono succeduti.

A cominciare da Cristiano Gagliarducci, dimessosi, anzi andato via dallo stadio Guido Biondi al termine di una gara e che ha fatto perdere le proprie tracce dopo la prima giornata di campionato.

Poi è stata la volta di Giulio Daleno, nelle vesti di allenatore-giocatore, in una sorta di autogestione della squadra durata fino a ottobre, quando, dopo uno dei collegamenti in videoconferenza oltreoceano, ha capito che non era gradito il suo modo di gestire la squadra, ed anche lui ha preso la decisione di lasciare i colori rossoneri.

Siamo arrivati al terzo allenatore, Roberto Vagnoni, durato appena 3 giorni, e scomparso prima di aver potuto svolgere la sua prima seduta di allenamento. Successivamente, è toccato a Stefano Bellè, che ha saputo raccogliere l'eredità di Daleno, instaurando un ottimo rapporto sia con i tifosi, che con i componenti della compagine frentana. Pur con mille difficoltà Bellè è riuscito ad ottenere ottimi risultati sul campo, finché la dirigenza del Lanciano non ha deciso che era il momento di sostituirlo, e così a gennaio è arrivato Pablo Pedro Pasculli, un ex campione del mondo che ha giocato con l'Argentina, insieme a Diego Armando Maradona. Forse con lui il Lanciano ha attraversato il suo periodo peggiore, almeno in termini di risultati, che sono anche coincisi con diversi problemi di organico.

Pasculli, si è dimesso alla fine di febbraio. A questo punto la dirigenza ha richiamato Bellè, con cui il Lanciano ha concluso il campionato. Arriviamo a giorni più vicini a noi, quando il 6 giugno la dirigenza ha annunciato l'arrivo sulla panchina rossonera di Damiano Cianfagna (vedi foto) e Moreno Miccoli come direttore sportivo. Adesso dopo poco più di un mese arrivano le dimissioni. In un comunicato stampa congiunto, i due tecnici scrivono:

"Oltre un mese fa abbiamo accettato con grande entusiasmo e senza il minimo dubbio la proposta del presidente Pincione. Lo abbiamo fatto consapevoli delle difficoltà e dei problemi noti a tutti, ma allo stesso tempo motivati dal desiderio di restituire alla città di Lanciano una squadra pronta a lottare per la vittoria del campionato. Capendo ( e spesso condividendo) i malumori della piazza abbiamo scelto di lavorare in silenzio e sottotraccia, consapevoli che sarebbe stato il campo a parlare e a giudicare il nostro lavoro. Negli ultimi giorni però, ci siamo resi conto che il progetto che avevamo in mente era difficilmente realizzabile, pur avendo impiegato tutte le nostre energie per poterci riuscire. Con profondo rammarico ci troviamo costretti a fare un passo indietro. Lo facciamo con estremo senso di responsabilità nei confronti della società e di chi ci ha dato fiducia. Il Lanciano 1920 ha bisogno di una società strutturata ed ambiziosa, composta da persone che come noi abbiano a cuore le sorti della squadra. Ha bisogno di una società presente sul territorio e dove ognuno possa svolgere al meglio il proprio compito per quelle che sono le sue responsabilità. Con la speranza che questa nostra decisione possa dare una scossa positiva all'ambiente ed alla proprietà ringraziamo il presidente Pincione e il Dg. Iapaolo per l'occasione offertaci, certi che il calcio a Lanciano possa presto tornare ad essere il fiore all'occhiello della città".

Quindi un epilogo che molti tifosi, dato i precedenti, si aspettavano, ma non magari così presto. In alcune (rare interviste aggiungiamo noi) il presidente Pincione ha detto che la città di Lanciano non lo ha mai accolto ed amato, ma se questi sono i fatti non si comprende come i cittadini-tifosi-amministratori possano fare diversamente. Arriveranno reazioni e repliche? Forse, ma già immaginiamo il contenuto... "Andiamo avanti con il nostro progetto e il nostro obiettivo di vincere il campionato". Mah... 09 lug. 2022

Uranio Ucci

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