Pescara. Protestano i laureati in psicologia, farmacia e biologia e le lavoratrici delle mense scolastiche
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Aspettano di fare l'esame per abilitarsi alla professione, ma contestano il modo scelto dal Governo in tempo di coronavirus. Così i laureati in psicologia, farmacia e biologia scendono in strada a protestare e lo fanno anche a Pescara. 

Essendo laureati, per poter accedere nel mondo del lavoro necessitiamo dell’abilitazione all’esercizio della professione e dell’iscrizione al'Ordine professionale. Per ottenere l’abilitazione è necessario il superamento di un esame di Stato che si tiene due volte l’anno. Esso si compone di molteplici prove, ed ha una durata di diversi mesi per il suo completamento, in quanto per accedere alla prova successiva è necessario il superamento di quella precedente. Però l'emergenza sanitaria dovuta alla pandemia di Covid-19 fa saltare tutto ed ecco la proposta di un esame online, un colloquio telematico, da svolgere in un'unica prova e con valutazione finale lasciata ad una commissione.

"Dopo aver pagato le tasse d’iscrizione di 400 euro, chiediamo l'abilitazione attraverso il riconoscimento del tirocinio professionalizzante - esordisce Alessia Romagnino, che, in piazza della Rinascita a Pescara, fa da portavoce  - soprattutto alla luce del fatto che l'Italia è l'unica nazione europea ad avere un esame di Stato. A nostro avviso, prima di tutto non potrà essere garantita l’equità, in quanto questi esami saranno spalmati nel corso di diversi giorni, e poi dobbiamo sempre considerare la spada di Damocle della connessione ad internet che, se dovesse saltare proprio nel momento clou, penalizzerebbe il candidato".

"Al ministro della Ricerca, Gaetano Manfredi, - conclude Romagnino - l'unico che può intervenire, chiediamo un decreto ad hoc per il Sistema sanitario nazionale e gli stessi diritti dei medici".

E, sempre a Pescara, in piazza Italia, sit-in delle lavoratrici delle mense scolastiche che da marzo sono prive di occupazione e di stipendio. "Sono circa 220 quelle delle scuole di Pescara e Montesilvano sospese dal 6 marzo - spiega Alessandra Di Simone, segretario Filcams Cgil Pescara - e solo oggi hanno percepito il Fondo integrazione salariale (Fis), sostegno al reddito, per marzo e aprile, fra 300 e 600 euro". Soldi che potranno prendere per un altro mese ancora "e che dovranno bastare fino a ottobre quando auspichiamo, e chiediamo, l'apertura delle scuole con le mense che permettono a lavoratori part time e monoreddito, di avere comunque entrate". "Siamo qui a sensibilizzare anche la cittadinanza.Non ci possiamo permettere neanche un posto di lavoro", aggiunge Bruno Di Federico della UilTucs Abruzzo.

Fernando Errichi

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