Trivelle sul lago di Bomba. L'Unione dei Comuni montani vuole vederci chiaro, LNEnergy propone 'compensazioni'
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Il giacimento di gas denominato “Colle Santo” in territorio di Bomba (Ch) al centro di un tavolo di concertazione richiesto dalla  ditta proponente, la LNEnergy Srl, capitanata dall'amministratore delegato Mark Frascogna. Così si sono riuniti a Villa Santa Maria (Ch), nella sede dell’Unione dei Comuni montani, diversi sindaci del territorio (Bomba, Colledimezzo, Pietraferrazzana, Villa Santa Maria, Montelapiano, Montebello sul Sangro, Pennadomo, Roccascalegna, Torricella Peligna, Rosello, Tornareccio, Atessa).

Lo scopo doveva essere soprattutto di conoscere questa novità costituita da un parere da parte della Commissione Via nazionale, del ministero dell'Ambiente. Per la società proponente erano presenti l’ingegner Francesco Di Luca e l’avvocato Vincenzo di Baldassarre. Ma già dalle prime battute, è emersa  una certa difficoltà nella trattazione della delicata materia proprio per mancanza dell’oggetto dell’incontro, cioè del famoso parere. Insomma nessuno dei presenti era in possesso del testo ufficiale perché non trasmesso dalla commissione Via in quanto “atto endoprocedimentale” e come tale non definitivo e quindi non diffondibile.

Ha avuto il suo bel da fare Di Luca a spiegare tecnicamente ai presenti che il documento è di ben 185 pagine nelle quali vengono rianalizzati tutti i passaggi e tutti i pareri (spesso contrastanti) emessi dal 2003 ad oggi. Ma per i rappresentanti dei Comuni e del Comitato Gestione partecipata del territorio, in assenza del  testo ufficiale, si discuteva di aria fritta e dunque ognuno è rimasto del proprio parere. Quasi tutti i sindaci continuano ad essere preoccupati per l’impatto ambientale e per le criticità idrogeologiche che potrebbero interessare la diga del lago artificiale di Bomba (Ch) che è in terra battuta.

La ditta proponente, invece, ha cercato di spiegare tutti gli accorgimenti usati per monitorare  la situazione minuto per minuto allo scopo di prevenire in tempo reale ogni pur minimo accenno di pericolo. Ma non sembra aver convinto i rappresentanti degli enti locali tra i quali c’è stato anche chi (sindaco di Pennadomo) ha proposto una soluzione mediata trasportando il prodotto estratto  verso la zona industriale per le successive lavorazioni. 

Una riunione interlocutoria quella convocata dal presidente dell’Unione dei Comuni montani, Arturo Scopino, se non appunto il riconoscimento che la sede dei tavoli di concertazione viene fissata nel territorio interessato. Per il resto si dovrà attendere questo benedetto parere che comunque resta interlocutorio perché l’autorizzazione all’eventuale sfruttamento dovrà essere data dai ministeri dell’Ambiente e della Cultura, anzi corre voce che potrebbe essere la Presidenza del Consiglio ad avocare a sé la decisione finale. 

Intanto in una nota di LNEnergy, Di Luca afferma: "Abbiamo ribadito all’Unione dei Comuni la nostra massima disponibilità alla concertazione con i sindaci per un percorso condiviso di individuazione del protocollo compensativo che abbia le migliori ricadute possibili sul territorio interessato dal giacimento gas in termini economici e sociali. Siamo quotidianamente impegnati e continueremo senza sosta nella corretta divulgazione delle caratteristiche innovative del nostro progetto. Notiamo ancora da alcuni portatori di interesse parole chiave e slogan assolutamente fuorvianti “trivelle, perforazioni, effetto-Vajont sulla diga del lago di Bomba…". 13 sett. 2025

VITO PAOLINI

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