Teramo. Affittano case inesistenti a stranieri, fratello e sorella denunciati

Affittavano appartamenti inesistenti e per questo fratello e sorella sono stati segnalati, per truffa, alla magistratura dai carabinieri di Teramo.

Una donna straniera, una operaia da diverso tempo residente in Italia, era in cerca di una abitazione da prendere in affitto sul litorale. Lei conosceva una donna del posto che l'ha messa in contatto con il fratello (l'uomo denunciato), il quale si è reso disponibile nella ricerca dell’immobile. Alcuni giorni dopo fratello e sorella hanno contattato la straniera, avvisandola di aver trovato la casa adatta a lei ad Alba Adriatica (Te).

L’appartamento, di proprietà di un loro presunto amico, aveva un costo di locazione di euro 4.500 annui con un anticipo di 2.200 euro per caparra, primo affitto e indennizzo per l’uso del mobilio. La straniera ha accettato la proposta e i tre si sono incontrati in un bar di Teramo dove è stato firmato un contratto di affitto, previo pagamento dei 2.200 euro con promessa di avere l’appartamento dopo una quindicina di giorni per permettere i lavori di sistemazione, del cambio utenza, ma nonostante ciò alla straniera non sono state consegnate le chiavi dell’alloggio.

Alcuni giorni dopo l’affittuaria ha incontrato un suo connazionale, operaio residente da tempo in Italia, anche lui in cerca di una casa in zona mare. Allo stesso ha fornito il numero degli “amici” che l’avevano aiutata a trovare casa e anche lui si è rivolto a loro che gli hanno trovato una sistemazione, sempre ad Alba Adriatica e previa firma del contratto: si sono fatti versare la somma di euro 1.180, con la promessa di avere la casa da lì ad alcuni giorni, dopo aver ultimato interventi di manutenzione.

Trascorsi diversi giorni, la prima affittuaria ha iniziato a chiedere telefonicamente ai due fratelli di essere accompagnata ad Alba per vedere la casa, ma questi hanno inventato varie scuse. Stessa situazione per l'altro. I due stranieri nel frattempo hanno ricevuto vari messaggi telefonici dal presunto proprietario delle due abitazioni il quale si giustificava circa la mancata consegna delle abitazioni per disguidi burocratici nel contempo chiedendo di aumentare la caparra per avere un appartamento più grande, invito rifiutato. A questo punto ai due stranieri non è rimasta altra strada che rivolgersi ai carabinieri per procedere a querelare fratello e sorella.

A seguito delle indagini i carabinieri hanno ricostruito tutte le vicende e in particolare hanno accertato che i numeri di telefono con cui i due truffati ricevevano i messaggi dal presunto proprietario erano in realtà riconducibile ai due fratelli e che i dati del presunto proprietario riportati nei contratti erano falsi. 13 nov. 2024

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