San Vito Chietino. Giovane trovato morto: era seminudo. E' giallo. Disposta autopsia
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Si colora di giallo l'estate San Vito (Ch). Sarà l’autopsia a stabilire le cause del decesso dell’uomo, età 35-40 anni,  trovato stamani morto, e seminudo, al di sotto del belvedere situato lungo via Matteotti. Il cadavere era nel dirupo, adagiato a circa tre metri dal piano stradale. Sembrava che dormisse, invece era privo di vita. 

Il pm della Procura di Lanciano (Ch), Serena Rossi, che si è recata sul posto, conferirà l’incarico venerdì al medico legale Marco Piattelli. L’esame si terrà a Chieti dove la salma è stata trasferita verso mezzogiorno, dopo il recupero nella sterpaglia.

Sull’accaduto non viene tralasciata alcuna ipotesi investigativa che va dal malore, all'overdose, al suicidio fino all’omicidio. La prima ispezione cadaverica ha riscontrato un esteso edema polmonare, con sangue fuoriuscito anche da bocca e naso.  Sul corpo non sono stati  particolari segni di traumi o violenza, ma solo escoriazioni alle gambe dovute ai rovi presenti sul posto. L’identità del giovane, che era disteso, sdraiato, e che potrebbe essere uno straniero, ma è solo un'ipotesi, resta al momento ignota. Nessun documento di identità è stato trovato vicino al corpo. Il malcapitato indossava solo slip neri, anche se vicino c’erano altri indumenti estivi, asciugamano e ciabatte, tutti ammucchiati.

I carabinieri di Ortona (Ch) e la Scientifica stanno cercando riscontri, anche sulle banche dati per verificare se è stata segnalata la scomparsa di qualcuno. A San Vito, tra l'altro, non risulta alcun pernottemento, in strutture ricettive, a lui riconducibile. E pare che nella zona non ci siano telecamere che possano essere d'aiuto. 

L’allarme è stato dato attorno alle 6 da Dante Caporale, un sanvitese che ogni mattina fa jogging. “Mi sono affacciato alla ringhiera - racconta l’uomo –, mi sono sporto, facendo stretching, e ho notato un uomo al di sotto del belvedere. Pensavo stesse dormendo. Successivamente sono tornato e più volte l’ho chiamato, senza avere risposte. A quel punto ho dato l’allarme”. E' arrivata anche un'ambulanza del 118, ma per lo sconosicuto non c'era già più nulla da fare. 

Walter Berghella 

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Foto Andrea Franco Colacioppo

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