Pescara. Droga, telefonini e alcol ai detenuti: arrestato agente di polizia penitenziaria
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Forniva alcol, droga e telefonini cellulari ai detenuti del carcere di Pescara in cambio di denaro e favori: per tale ragione, un agente della polizia penitenziaria è stato arrestato dalla Squadra Mobile del capoluogo adriatico e posto ai domiciliari nella sua abitazione. Si tratta di P.C., 51 anni, residente in città: l’accusa nei suoi confronti è di corruzione.

 Le indagini, dirette dal pm Paolo Pompa, hanno fatto luce sulle condotte illecite dell'uomo che, contravvenendo ai suoi doveri di pubblico ufficiale, in più occasioni ha ricevuto soldi e altro per consentire ai galeotti di parlare con i loro familiari: tutto ciò avveniva o tramite il suo telefono personale o attraverso cellulari di piccole dimensioni (e perciò facili da nascondere dentro le celle) che lo stesso agente consegnava ai... "clienti".

 L'inchiesta è partita dal ritrovamento di due telefonini dopo alcuni controlli: uno dei cellulari è stato rinvenuto addosso a un detenuto, l’altro era stato occultato in un dizionario della lingua italiana. Immediatamente è partita la denuncia all’a magistratura da parte della polizia penitenziaria, e gli approfondimenti del caso sono stati affidati dalla Procura alla Mobile, consentendo di inchiodare l'agente. 

Che, tra l'altro, era già finito in manette, per detenzione a fini di spaccio, lo scorso 20 aprile, quando gli agenti della sezione antidroga della Mobile avevano sorpreso un 22enne albanese, giunto a Pescara da Roma per un colloquio in carcere con un connazionale, mentre stava consegnando cocaina e hashish al secondino, nonché un micro telefono cellulare da far arrivare all’amico detenuto.

 Tutto questo aveva un prezzo ben preciso: "costava", infatti, 50 euro. L'albanese era stato arrestato, ma anche il 51enne era finito in manette perché si era proceduto alla perquisizione dell’armadietto di servizio a lui in uso, trovandovi più di 40 grammi di marijuana, 8 grammi di cocaina suddivisa in 12 involucri, e un altro mini telefono cellulare. Ora il nuovo arresto.

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