Morto sul lavoro in Sevel. Usb: 'Sciopero per Cristian. La magistratura ci convochi'

"Sciopero per Cristian". L’unione sindacale di base - Usb, come fatto anche da Fiom,  ha indetto per domani, 9 gennaio, due ore di astensione dal lavoro, su tutti i turni, alla Sevel di Atessa (Chieti), nelle ditte in appalto e nelle aziende dell’indotto. L'iniziativa a tutela della sicurezza sui luoghi di lavoro.

L'iniziativa a seguito della morte, nello stabilimento del Ducato, del manutentore esterno Cristian Terilli, 28 anni, di Pignataro Interamna (Frosinone), dipendente della Sinergia di Cassino. Braccia incrociate, quindi, dalle 9 alle 11, alle 15-17 e dalle 3.45 alle 5.45 del turno notturno di venerdì 10 gennaio.

In conferenza stampa, oggi, a Lanciano (Ch), Marco Benevento, dell’esecutivo nazionale Usb, anticipa: "Stiamo valutando se presentarci come parte civile per la morte di Terilli e se chiedere l’istituzione di una commissione d’inchiesta nazionale su tutti gli stabilimenti Fca. Vorremo inoltre essere convocati dai magistrati di Lanciano per spiegare, attraverso i nostri specialisti, le condizioni di lavoro in Sevel. Siamo venuti qui, con il gruppo Sicurezza, intenzionati ad aggredire una delle vere emergenze del Paese, che è la sicurezza. La morte del giovane di Cassino non è casuale ma legata alla precarietà. Un ragazzo che ha perso la vita su una linea ad alta tecnologia la dice lunga. E’ il secondo manutentore che muore negli stabilimenti di Fca, era successo anche lo scorso ottobre a Cassino. In queste realtà si impiega la forza lavoro al massimo, anche in cassa in integrazione. Ci si ferma e poi si riparte a pieno ritmo e ciò comporta stress e condizioni precarie. L’azienda non deve strizzare i dipendenti come fossero limoni".

Francesco Tuccino, del gruppo nazionale Usb Salute e sicurezza, aggiunge:  "Al magistrato di Lanciano vogliamo inoltre dire come la pressione è tra i fattori degli infortuni, come pure organizzazione e tempi. Vorremmo che l’indagine, complessa, valutasse anche altre dinamiche meccaniche dei fatti. Bisogna capire i fattori che hanno creato le condizioni di lavoro. Le tre aziende coinvolte, Fca, Comau e Sinergia, si devono interfacciare per gestire le misure di sicurezza e organizzare gli interventi con misure di prevenzione. L’evento è stato grave e vuol dire che qualcosa allora non ha funzionato nella catena delle responsabilità e delle procedure messe in campo".

Fabio Cocco, responsabile  provinciale e Rsa della Sevel, sottolinea: "Basta anche al sistema dei subappalti che sono un modo per produrre risparmio e acuire lo sfruttamento. E, per quanto riguarda il dramma del 3 gennaio scorso, chiediamo giustizia". 

Walter Berghella  

Foto di Andrea Franco Colacioppo

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