Coronavirus. In Abruzzo 355 nuovi contagi e 9 morti. Marsilio chiude tutte le scuole

Sono 355 i nuovi casi di coronavirus accertati nelle ultime ore in Abruzzo.

Sono emersi dall'analisi di 5.080 tamponi molecolari: è risultato positivo il 7% dei campioni.

Ci sono nove decessi e il bilancio sale a 1.698. Le vittime più recenti sono una 90enne di Miglianico, un 67enne di Chieti, una 80enne di Città Sant'Angelo, una 86enne di Civitella Casanova, un 71enne di Pescara, una 91enne e un 51enne di Montesilvano, un 72enne di Ripa Teatina, una 89enne di Cepagatti. 

L'incremento più consistente di contagi si registra nel Chietino (+160), seguito dal Pescarese (+84), dall'Aquilano (+55) e dal Teramano (+51).

Gli attualmente positivi sono 12.723 (-8): 611 pazienti sono ricoverati in area medica (-4), 77 sono ricoverati in terapia intensiva (+3) e 12.035 in isolamento domiciliare (-8). I guariti sono 39.479 (+354). Nelle ultime ore sono stati eseguiti anche 3.630 test antigenici. 

Troppi contagi soprattutto tra i giovani e scuole chiuse da lunedì, primo marzo, in tutto l’Abruzzo che resta in arancione e che torna alla didattica a distanza su indicazioni della Cabina di regia regionale. La decisione è del presidente della Regione, Marco Marsilio, con ordinanza numero 11 del 27 febbraio 2021. Dalle elementari alle superiori, studenti a casa. Fanno eccezione asili nido e materne.

Stop quindi, "fino a diverso provvedimento", alle attività didattiche in presenza "di tutte le classi delle scuole primarie, secondarie di primo e secondo grado, statali e paritarie".

"Resta salva la possibilità di svolgere attività in presenza per attività laboratoriali o per mantenere una relazione educativa che realizzi l’effettiva inclusione scolastica degli alunni con disabilità e con bisogni educativi speciali, secondo quanto previsto dal decreto del ministro dell’Istruzione, garantendo comunque il collegamento on line con gli alunni della classe che sono in didattica digitale integrata".

Secondo il matematico Giovanni Sebastiani, del Consiglio nazionale delle Ricerche, c'è un legame diretto fra l'aumento dei ricoveri per Covid-19 nelle unità di terapia intensiva e la riapertura delle scuole: "L'analisi delle curve del numero dei ricoverati nei reparti di terapia intensiva in Italia indica che il ritorno all'attività didattica in presenza dopo le vacanze di Natale sta veicolando l'attuale aumento della diffusione dell'epidemia di SarsCov2. Allo scopo di limitare la diffusione dell'epidemia nel nostro Paese, penso che sia importante interrompere l'attività didattica in presenza in tutte le scuole, indipendentemente dalla fascia d'età, e nelle università".  27 feb. 2021

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