Settanta profughi afghani accolti tra Torino di Sangro e Palmoli
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L’Abruzzo continua a rispondere con il cuore all’appello umanitario lanciato per salvare il popolo afghano dalla disperazione.

Sono 70 i profughi che stanno arrivando tra Torino di Sangro e Palmoli. Si tratta di nuclei familiari provenienti dall’hub di Avezzano, dove sono stati radunati in attesa di essere smistati in vari comuni.

A Torino di Sangro (Ch), su disposizione della Prefettura di Chieti, ne sono giunti 50 e sono stati sistemati nell'"Hotel Costa Lecceta" (nella foto), adibita a Centro di accoglienza straordinaria (Cas) che era stato chiuso a dicembre dell’anno scorso per essere riaperto questo agosto per far fronte all’emergenza immigrati. Esso, il cui responsabile è Roberto Di Cesare, è gestito da due anni dalla cooperativa “Versoprobo” di Vercelli (Piemonte).

In 20, invece, con appositi minibus, saranno trasferiti a Palmoli, nell’entroterra Vastese, dove opera un altro Cas.

"Nell’ex albergo "Costa Lecceta"  - dice Nino Di Fonso, sindaco di Torino di Sangro - saranno sistemate famiglie con bimbi, anche neonati. Le accogliamo a braccia aperte, visto il dramma che le ha colpite. e' nostro dovere aiutarle e soccorrerle". L'ospite più piccolo ha soli 10 mesi, poi c’è un altro bimbo che di anni ne ha 10. Sono bambini che stanno scappando dalla guerra, insieme ai genitori, con i loro visi già segnati dal terrore e dalla sofferenza: hanno bisogno non solo dell’aiuto dei centri di accoglienza, dei mediatori e di operatori, ma occorre anche il supporto  anche degli enti locali. 

Al loro arrivo (vedi foto), su un pullman con la scritta "Un'Italia che aiuta", presenti i volontari della Croce Rossa.

"Anche i cittadini - spiegano a Torino di Sangro - possono fare la propria parte, con una raccolta giocattoli, vestiario. Qualsiasi iniziativa è ben accetta anche da parte di associazioni, che possono contribuire favorevolmente alla permanenza di coloro che sono in Italia grazie a chi è andato in Afghanistan per salvarli, non si parla di “barconi”. Dimostriiamo con un gesto la nostra generosità".

Prima di effettuare il trasferimento e prepararli per la partenza verso le due destinazioni, i profughi sono stati in quarantena e sottoposti i tamponi. Il Centro di Torino di Sangro è molto grande ed è già tutto predisposto.  03 sett. 2021

Linda Caravaggio

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