Dopo l'emergenza coronavirus, riparte la residenza anziani 'Santa Maria'
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Venticinque pazienti positivi al coronavirus e posti in isolamento, circa l'80 per cento del personale contagiato, 10 decessi durante il periodo peggiore dell'emergenza Covid-19. Ora si volta pagina.
 
Riparte la residenza per anziani "Santa Maria" di Atessa (Ch). E lo fa dopo aver adottato gli accorgimenti e le precauzioni che la pandemia impone. I dettagli illustrati in una conferenza stampa.
 
Maria Luigia Di Blasio, presidente del Consorzio Sgs (Servizi Globali Sociosanitari), dice: "Prima di tutto vogliamo portare a conoscenza dell’amministrazione comunale, della cittadinanza e del territorio, quanto impegno e professionalità abbiamo messo in campo nella gestione di questa realtà, che si è distinta per l'attenzione e la cura riservate a ogni ospite e per il rapporto di fiducia che si è riusciti a stabilire con le famiglie. Il Consorzio Sgs ha la gestione di questa struttura dal primo novembre 2012, riconfermata con l’aggiudicazione nel 2018 per altri 9 anni.  E affidata alla cooperativa "la Rondine". Abbiamo acquistato di un immobile adeguato: luminosi e confortevoli spazi hanno accolto gli anziani. Pensare che un virus tanto potente - prosegue - avrebbe sconvolto le vite di tutti noi era davvero inimmaginabile e che questa emergenza ci potesse riguardare tanto da vicino era altrettanto impensabile. Così purtroppo non è stato, abbiamo dovuto fare i conti con il Covid, con le paure e le preoccupazioni. Ma abbiamo attivato tutte le procedure contenute nelle ordinanze regionali e nazionali ed istituito percorsi di sicurezza a tutela degli ospiti e del personale operante".
 
Domenico Mattucci, presidente de "la Rondine", aggiunge: "Questa residenza rappresenta un significativo servizio per l'intero territorio, un servizio alternativo a quello pubblico che, almeno nella nostra area di riferimento non c'è. Siamo stati messi a dura prova dalla pandemia, ma abbiamo anche conosciuto meglio le nostre capacità e le nostre risorse. Siamo stati in grado di gestire il periodo di isolamento di ben 25 ospiti, tutti contagiati e quindi con necessità specifiche di cure e di attenzioni. Abbiamo creato le giuste interazioni tra noi e gli organi deputati a intervenire nei casi di contagio. Con tutti ci siamo rapportati quotidianamente senza trascurare alcun dettaglio, tenendo ben presente la situazione e i possibili rischi. Questa fattiva collaborazione ci ha permesso di uscire dall'emergenza. Sono state giornate dure, pesanti, ma il personale non si è mai scoraggiato. Adesso - sottolinea - siamo ritornati alla normalità, scandita però, da precauzioni e accorgimenti, fondamentali per la sicurezza dei pazienti e delle loro famiglie. I nostri riferimenti, ai quali ci atteniamo con scrupolo e rigore, sono i provvedimenti regionali. Abbiamo stilato un vademecum per i visitatori, con le modalità di svolgimento degli incontri. Stiamo facendo un buon lavoro con la consapevolezza di quanto sia delicato il nostro compito".
 
All'incontro è stata invitata l'intera l'amministrazione comunale: completamente assenti le minoranze consiliari. Un vuoto rilevato dal sindaco Giulio Borrelli, presente insieme con l'assessore alle Politiche sociali, Giovanna Ceroli. Il primo cittadino avrebbe auspicato un confronto con chi "in quel periodo aveva lanciato accuse pesanti all'indirizzo dell'amministrazione e dei responsabili della struttura, quando invece la vera difficoltà è stata stabilire un rapporto con la Asl di riferimento. Oggi - ha aggiunto Borrelli - dobbiamo guardare avanti; confidiamo che le misure di prevenzione vengano applicate con rigore e che ci siano anche i controlli costanti dei medici".

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